Archivio della categoria 'Life'

il Mau Club

@ Mercoledì 21 Maggio 2008 @ 15:42



A Rostock mi hanno dedicato un club!

Fuori dalla Chiesa…

@ Venerdì 25 Aprile 2008 @ 11:23

sbattezzo… non c’è salvezza. Così argomentava Benedetto XVI. Ma anche Fra Tuck: GET OUT OF MY CHURCH!.

Fuori dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana c’è il sottoscritto.

Deciso ad essere coerente fino in fondo con le mie scelte, ho chiesto e ottenuto di essere “sbattezzato”. In realtà non si tratta di una cancellazione dell’atto di Battesimo. Quell’atto è avvenuto e non può essere cancellato. Ma è stata accolta la mia manifesta volontà di non essere più considerato aderente alla religione cattolica. C’è chi lo chiama “sbattezzo”. In realtà è un atto di apostasia che può essere visto semplicemente come una campagna di bonifica degli archivi parrocchiali e che nel nostro paese fortunatamente non è un reato punibile con la pena di morte ma, anzi, è un diritto. Un diritto che, in Italia, è solo una recente acquisizione, ma che può essere esercitato attraverso il semplice invio di una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. In altri paesi europei le cose sono simili, anche se possibili da più tempo. In un comune spagnolo è stato recentemente attivato un servizio pubblico per lo sbattezzo.

Comunque adesso sono scomunicato, escluso dai sacramenti e dai sacramentali.

A chi mi ha chiesto perché ho fatto un gesto simile, potrei rispondere con un lungo elenco di motivi. In realtà alcuni di quei motivi non li condivido propriamente.
La vera risposta è “perché no”?
Dal momento che da molto tempo mi professo non credente, e sono inoltre in chiara e aperta polemica nei confronti della Chiesa Cattolica, perché dovrei continuare ipocritamente a farmi considerare parte di questa comunità?
Naturalmente mi è stato detto che do troppo importanza alla cosa. Certamente ne do molta. Per me è molto importante, in questo momento, essere coerente. È una scelta che riguarda me, il mio modo di essere. Non ha niente a che vedere con chi scelga di continuare a essere cattolico.
Perché solo adesso?
Perché una serie di recenti vicende mi hanno portato ad avvicinarmi all’UAAR prima, a conoscere questa possibilità poi. E quindi, a intraprenderla, proprio adesso.

A chi invece mi dice che ho molto tempo da perdere rispondo semplicemente che è solo per una diversa attribuzione di importanza alle cose che questa può sembrare una perdita di tempo. Si perde tempo in tanti modi. Ultimamente sono così occupato che riesco a fare meno di un decimo delle cose che vorrei fare nel perdere il mio tempo, o a leggere i libri e le riviste che vorrei leggere, a frequentare le persone che vorrei vedere. Eppure trovo il tempo per mandare una raccomandata. C’è chi perde tempo nel guardare le partite di calcio, chi nell’andare al cinema, al ristorante, al teatro, chi nel frequentare lezioni di danza, corsi di ceramica o nuoto libero, chi a guardare la televisione, andare in barca a vela, giocare a burraco, navigare su internet, leggere i blog e/o mantenerne uno, stare davanti al computer, leggere i libri, i quotidiani, fare teatro, cucinare per diletto, andare a pesca, chattare con gli amici, rispondere alle email, fare il punto e croce, guardare Amici, il Grande Fratello, ascoltare la radio, collezionare pregiate bottiglie di vino, discutere di politica, andare a votare, fare le gite in bicicletta, fare le gite in moto, e chi più ne ha ne metta. Tutte attività lungi dall’essere essenziali per la sopravvivenza. Ognuno è libero di perdere il proprio tempo come vuole, ed è il solo a sapere e a poter giudicare se il proprio tempo speso è stato veramente perso.

Nel segno dell’eleganza

@ Mercoledì 23 Aprile 2008 @ 10:38

Ok, torno a scrivere

Elio

è stato uno splendido concerto, all’insegna dell’eleganza.

*****

Per rispondere a Edo… e per fare una recensione degna di questo nome


Non mi sembra un Elio dimagrito quello che si è presentato sul palco del Saschall ieri sera, ma di sicuro è un Elio molto elegante e vitale, come egli stesso ha voluto ribadire più volte, esortando il pubblico a non applaudire troppo (come insegna il maestro dell’eleganza Amedeo Minghi) e rifiutandosi persino di esternare il “canonico” rutto in “Tapparella”.
Il concerto è inserito all’interno di un tour che è principalmente una presentazione dei brani del nuovo album Studentessi. Si parte con “Plafone”, si prosegue con “Ignudi fra i nudisti” e così via (”Heavy Samba”, “Parco Sempione”, “Gargaroz”, “Suicidio a sorpresa”, “Il congresso delle parti molli”, non necessariamente in quest’ordine, anche se l’ultima è stata veramente il pezzo di chiusura del concerto). Per quanto riguarda il passato, va segnalato un fantastico medley discomusic fra “Pippero”, “La Chanson”, “Discomusic” e “Born to be Abramo” che abbiamo già avuto modo di sperimentare in altri concerti. La già citata “Tapparella” è stata finalmente spostata dalla scaletta, e, per chi ama la musica latina, da non trascurare una splendida “El pube”. Che dire poi della rediviva “T.V.U.M.D.B.” in cui Mangoni compare sul palco immobile per 5 minuti vestito come un enorme peperone, grida “PAM!” nel momento fatidico e poi se ne va. Un Mangoni veramente in gran forma, soprattutto in veste “Supergiovane” (e “Zumma Zumma baccalà”). Ma che dietro alle sembianze del super eroe si nasconda proprio Mangoni sono voci messe in giro da un altro gruppo cui Elio ha fatto riferimento più volte durante il concerto, parlando di un’aspra polemica in atto, ma non ho ben afferrato di chi si tratti.
Poi ci son state anche “Fossi Figo” e “Gimmi I.”. “Largo al factotum” come pezzo di conclusione della prima parte.
Nel bis, apertura con il pezzo della Tatangelo e finale con “Il congresso delle parti molli”.

Ad accompagnare gli Elii la corista Paola Folli (ha collaborato nell’album in “Suicidio a sorpresa”). Veramente brava e assolutamente indispensabile viste le numerose apparizioni femminili nei brani di Studentessi.
Sezione fiati: Daniele Comoglio al sax e Davide Ghidoni alla tromba. Indispensabili anche loro per arricchire magistralmente alcuni brani (”T.V.U.M.D.B.” tra tutti).

Da segnalare infine che gli introiti degli “Elio e le Storie Tese” per la conduzione del Dopofestival di San Remo sono stati destinati all’acquisto di nuovi abiti di scena per Mangoni. Un investimento che non mancherà di fare rumore.

Lutto elettorale

@ Martedì 15 Aprile 2008 @ 08:38

Mi consola solo il buon risultato dell’Italia dei valori.

Dichiarazione di voto ufficiale

@ Giovedì 10 Aprile 2008 @ 21:00

Dopo avere considerato seriamente l’ipotesi dell’astensionismo attivo e quella del voto disgiunto, seguirò le orme di Travaglio.

Travestimenti

@ Venerdì 4 Aprile 2008 @ 18:39

A volte capita che si presenti inaspettatamente in ufficio un cliente particolarmente rompiscatole. Per non farsi trovare e continuare a lavorare indisturbati servono i migliori sotterfugi e ritrovati tecnologici degni di mister Q.

Mister Q

Mister Q

Mister Q

(pseudo)Dichiarazioni di voto

@ Lunedì 31 Marzo 2008 @ 22:21

Ho provato il Politometro di Kataweb, come Alessio, e sembra che io sia più laico di Bertinotti.
L’idea è simile a quella del Political Compass, che provai qualche tempo fa, ma il test è alquanto semplificato.


Moving

@ Sabato 29 Marzo 2008 @ 20:19


Casa WinkelMANetti

@ Venerdì 28 Marzo 2008 @ 12:15

WinkelMANetti

Fine delle Trasmissioni

@ Domenica 24 Febbraio 2008 @ 19:11

No, non è una dichiarazione di chiusura del blog, bensì il filmato di fine delle trasmissioni della RAI TV negli anni ‘70 (anche se non so esattamente da quando e fino a quando). Ragionavamo proprio ieri con Daniele della nostalgia che ci dà rivedere le vecchie sigle RAI di quando eravamo bambini.
Questa sigla in particolare, o forse più quella di inizio delle trasmissioni, non saprei, ma era praticamente identica, mi incuteva un autentico terrore postipnotico. Quelle trame luminose astratte e minacciose popolavano i miei incubi più terribili. A volte avevo persino delle crisi di panico nel cuore della notte e, in stato di semi incoscienza, sonnambulo, mi agitavo in preda a un’angosciante paura di morire.
Ho notato, leggendo i commenti a questo filmato e a quello di inizio trasmissioni, che una certa dose di angoscia era comune a molti bambini dell’epoca.