Archivio della categoria 'OB » Rumors'

Le Majors amano l’utonto

@ Giovedì 9 Dicembre 2004 @ 19:12

Quando ho comprato gli ultimi albumi di Max Gazzé l’ho presa un po’ in tasca perché i dischi sono digitalmente protetti. I vecchi lettori CD non se ne accorgono, ma di ascoltare il CD su Linux non se ne parla, figuriamoci fare gli MP3. Naturalmente poi li ho fatti, perché l’MP3 è ormai il mio modo abituale di ascoltare musica, ma mi pare quantomeno curioso che io debba ingrullire per cercare di ascoltare un album che ho acquistato, mentre ho vita molto più facile a scaricare un intero disco illegalmente con qualche software P2P.
In questo mio ostinarmi a cercare di fare l’utente (o utonto) onesto qualche giorno fa ho acquistato on line al modico prezzo di 1 € e 44 centesimi il singolo Misread dei Kings of Convenience, senza rendermi conto che non lo avrei potuto ascoltare senza Windows Merda Player versione boh? (da una parte c’è scritto 7, da un’altra 10, quindi non si sa). Quindi l’ho preso nuovamente in tasca e non credo di poter recedere perché ormai l’ho scaricato: come faccio a renderglielo? Glielo rimando indietro un byte per volta?
Quanti minuti ci vogliono a scaricare Misread in MP3 con il P2P? Come fanno a non rendersi conto che vendere roba peggiore non è una buona soluzione per combattere la pirateria?

(No ai) brevetti software

@ Mercoledì 24 Novembre 2004 @ 19:50

brevetti.jpgIeri Linus Torvalds, Michael Widenius e Rasmus Lerdorf (gli ideatori di, rispettivamente, Linux, MySQL e PHP) hanno pubblicato una lettera aperta agli stati membri dell’Unione Europea affinché non venga adottata la contestata normativa sui brevetti software. (Ora capisco perché ieri Cippa mi ha segnalato la pagina della biografia di Lerdorf).
I brevetti software vengono presentati come una lecita protezione di idee originali a vantaggio del progresso tecnologico. In realtà sono il tentativo di consolidare le posizioni dominanti da parte delle grande aziende e di IMPEDIRE di fatto l’avanzamento del progresso. A proteggere il lavoro dei programmatori c’è già il diritto d’autore. I brevetti software rappresentano un grave rischio perché possono essere brevettate (e già lo sono) idee semplici e diffuse, e algoritmi noti, praticamente di dominio pubblico. L’Ufficio Brevetti Europeo ha già riconosciuto i brevetti alle barre di scorrimento, al carrello virtuale della spesa e a molte altre cose al limite del ridicolo. Il detentore di un brevetto ha il diritto assoluto su quella idea per ben 20 anni. Brevettare costa molto (circa € 30K), tutto a vantaggio del più forte. La faccenda non riguarda solo l’informatica, ovviamente. Nella moderna società dell’informazione il software è un settore importantissimo e l’adozione dei brevetti può avere gravi conseguenze su tutti gli altri settori economici, dalle banche alle assicurazioni, dalla distribuzione delle merci alla vendita al dettaglio.
L’Europa ha la grande occasione di essere libera da questo meccanismo perverso. Per saperne di più visitate il sito nosoftwarepatents.com. Speriamo bene.

No ai brevetti sul software »

Ohi o(hi)

@ Mercoledì 3 Novembre 2004 @ 15:18

ohiohi.jpgPoer’a noi!
A chi, come stamani, mi è venuto a dire che non gliene frega niente e che non cambia niente e che non ci possiamo fare niente, e mi prende quasi in giro per la mia amarezza, rivolgo un invito a riflettere.

Non credo certo che un movimento d’opinione, una speranza politica, un semplice voto possano cambiare il mondo. E secondo me nemmeno devono. Non per questo dobbiamo sentirci autorizzati a chiudere gli occhi, a far finta di niente, a non partecipare, perché tanto tutti rubano alla stessa maniera. No, io non ci credo. Credo che invece che si debba continuare a sperare, a interessarsi, a conoscere, a sapere, a scegliere. Perché certo, le mie opinioni e il mio agire non fanno la differenza per il mondo, ma il mondo la fa per me, e io da solo, con le mie scelte, la faccio almeno per il mio futuro, per i miei eventuali figli e/o nipoti di un domani, per le persone che mi circondano. Insomma, trovo odioso il me ne frego, e preferisco I care.

Gli U2 la fanno grossa…

@ Venerdì 22 Ottobre 2004 @ 09:14

u2.jpgma Elio e le storie tese ci erano arrivati prima (e meglio).

È chiaro che il mercato della musica deve cambiare e la risposta non può essere semplicemente quella di dotare i propri dischi di sistemi anticopia. Mi è successo ben due volte con i dischi di Max Gazzè, infatti, comprati originali, e prendendola, sostanzialmente, nel baugigi. Perché la misura di protezione anticopia del disco altro non è che un sistema farlocco che finisce per punire l’acquirente del disco originale (per esempio io, che uso Linux e non posso ascoltarmelo sul PC) mentre lascia impunito il pirata che tanto trova comunque il sistema di gabbare la casa discografica.

La tennologia va usata in modo intelligente e innovativo, non miope e conservatore..

La rivoluzione degli U2 »

Roba da matti

@ Domenica 10 Ottobre 2004 @ 12:55

Sono stati sequestrati gli hard disk di Indymedia presso la filiale londinese dell’azienda statunitense che fornisce l’hosting al network indipendente.
Che cosa sta succedendo?
Reazione del Grande Fratello nei confronti del dissenso mediatico?
Vendetta dell’FBI nei confonti di Indymedia per le cause vinte da quest’ultima anche recentemente?

Mah? Mandiamo una richiesta di spiegazioni all’FBI.

Sequestrati gli hard disk di Indymedia »

Il Mahatma e la Telecom

@ Venerdì 1 Ottobre 2004 @ 08:00

gandhi-telecom.jpgQualche giorno fa Enz(in)o ha lasciato, su un post che parlava di tutta un’altra cosa (a lui piacciono i voli pindarici) un commento sullo spot della Telecom che ha Gandhi per protagonista.
Be’, anch’io ho subito manifestato una certa perplessità, per non dire, un senso di inquietudine e disgusto.
Ne ho poi parlato con altre persone che mi hanno fatto notare di aver liquidato un po’ troppo rapidamente la questione.

Lo spot è stato diretto nientemeno che da Spike Lee. C’è anche chi lo trova interessante, o addirittura toccante.

Be’, sinceramente, a me fa un po’ onco.
Lo spot ci dice “Se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?“.
E ci mostra il Mahatma che parla davanti a una webcam e “comunica” con milioni di persone in situazioni assolutamente improbabili: folle radunate in piazza davanti a grandi megaschermi, indigeni di non so dove collegati a Internet (?), vecchietti dotati di auricolari bluetooth.

A me ricorda un po’ la formula “Che mondo sarebbe senza Nutella?
Ma la mia disapprovazione nei confronti dello spot non è dovuta tanto allo sfruttamento del personaggio storico per reclamizzare un’azienda di telecomunicazioni. Ci sono altri spot che fanno uso di grandi personaggi storici per reclamizzare un prodotto. L’utilizzo di Gandhi e la domanda finale sono ciò che lo rendono preoccupante.
Per esempio: ci sono tre risposte possibili alla domanda “Se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?”:

  1. Il mondo sarebbe uguale: significarebbe che il peso della tecnologia nella comunicazione delle idee non è importante. Insomma, se non c’è chi è disposto ad ascoltarti è inutile avere i mezzi di comunicazione potenti.
  2. Il mondo sarebbe migliore: significherebbe dunque che oggi abbiamo i mezzi ma ci mancano le idee (o la sensibilità, o entrambi).
  3. Il mondo sarebbe peggiore: allora non è il caso di usare tutta ’sta tecnologia.

Personalmente sono indeciso tra la prima e seconda ipotesi, ma in ogni caso non c’è da stare allegri.

Scarica lo spot »

Celsius 41.11

@ Lunedì 27 Settembre 2004 @ 10:00

bush.jpgEsiste una risposta repubblicana al bellissimo film Fahrenheit 9/11 di Michael Moore. Questa risposta si chiama Celsius 41.11, ed è un film, che, a quanto pare, uscirà domani in alcune sale cinematografiche degli Stati Uniti. Lo slogan del film dice “Celsius 41.11: la temperatura alla quale il cervello comincia a morire“. Non ho capito se si tratta di un’insinuazione su un’ipotetica febbre che potrebbe aver colpito Michael Moore e l’opposizione democratica in generale oppure l’ammissione da parte del regista di avere ormai il cervello in pappa.
A vedere il trailer, Celsius 41.11 sembra presentarsi come un film in cui si risponde a Michael Moore accusandolo di essere un bugiardo (solo odio e menzogne) e in cui la società civile anti-Bush viene dipinta come un insieme di esaltati antiamericani filoterroristi.

In ogni caso, viva la libertà di espressione, anche quando l’espressione è idiota come quella in figura.

Celsius 41.11 - il trailer »

Godo !!

@ Lunedì 30 Agosto 2004 @ 15:10

baldini.jpgMeglio di così, questa Olimpiade, non poteva finire.

Per la strage di Bhopal arriva il rimborso

@ Mercoledì 21 Luglio 2004 @ 00:58

Singolare che la prima volta che ho saputo della strage di Bhopal lo abbia letto sul Vernacoliere.

La notte tra i 2 e il 3 dicembre 1984, a Bhopal, in India, una fabbrica di pesticidi dell’azienda americana Union Carbide scoppiò lasciando fuoriuscire una nube tossica di isocianato di metile che uccise nel sonno oltre seimila persone. Il numero delle vittime non è stato mai accertato ma dovrebbe aggirarsi intorno alle 25′000, mentre sono stimate in 500′000 le persone che ne hanno subito gli effetti negativi e in 15′000 i malati cronici.
È di ieri l’altro la notizia che la Corte suprema indiana ha intimato al governo di New Delhi di versare indennizzi per 15 miliardi di rupie (262 milioni di euro) alle vittime del disastro. Nel 1989 la Union Carbide, rilevata in seguito dalla Dow Chemicals, aveva sborsato 470 milioni di dollari di risarcimento alle vittime. Gran parte del denaro era rimasto custodito nella Banca centrale indiana, per difficoltà nell’individuazione delle vittime reali del disastro ambientale e per questioni sorte tra i governi federale e statale.

Della libertà in Italia (2)

@ Martedì 6 Luglio 2004 @ 16:20

Giusto ieri un amico, per farmi girare un po’ le balle, mi ha spedito l’indirizzo di un fantastico documentario (Citizen Berlusconi). Si tratta di una produzione norvegese, realizzata dalla giornalista Susan Gray, mandata in onda dalla tv pubblica americana, e da molte televisioni europee. Mai andata in onda su nessuna televisione italiana. Il servizio infatti è stato mandato in onda recentemente (il 17 giugno) dalla tv svizzera in lingua italiana.
L’ho scaricato, e anche se sono 31 MB, lo metto a disposizione per i coraggiosi che vogliono scaricarlo.

Altrimenti potete cercare di verderlo o scaricarlo dalla pagina messa a disposizione sul sito di Repubblica.
L’indirizzo vero (url rtsp) del filmato è questo:
rtsp://194.6.181.110:554/tsi/vod/Falo/falo_berlusconi18062004_lw.rm?cloakport=80,554,7070

In fondo a questo post invece trovate il link per scaricarlo direttamente da qui.

Le affermazioni di alcuni personaggi intervistati nel documentario sembrano la risposta di Edo ai miei tentativi di tranquillizzare di qualche tempo fa:

Marco Travaglio:

Non credo che si possa più parlare di democrazia. Qui siamo in un regime autoritario mediatico, che non ha nemmeno bisogno della repressione… (anche se un po’ di repressione l’abbiamo vista con i fatti di Genova) ma non ha più nemmeno bisogno dei carri armati della repressione, perché è un regime che sta conquistandosi il consenso semplicemente con il cannoneggiamento delle televisioni.
Fa finta di non essere un regime e c’è moltissima gente che dice “Ma no, non siamo in un regime, ci lasciano ancora chiacchierare al bar senza puntarci una pistola“. E questo è molto grave.

Paul Ginsburg:

Di certo non è un altro Mussolini. Credo stia creando una specie di regime all’interno dei limiti formali della democrazia.

Giovanni Sartori:

Non ha bisogno di modificare la Costituzione. Le regole, le procedure, le apparenze vengono rispettate, e tuttavia il potere della televisione, che al tempo di Hitler e di Mussolini non esisteva, unito a quello della radio e della stampa, fa sì che la democrazia diventi un simulacro: la sostanza è scomparsa, o sta scomparendo.

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