Non censureRAI (8t)

raiot.jpgLa censura della RAI al programma RaiOT di Sabina Guzzanti ha dato adito ad una delle più grandi manifestazioni mediatiche autogestite mai viste, come qualcuno ha detto… la censura sviluppa la creatività.
È vero. L’ottusità del potere costituito, la richiesta di danni alla RAI da parte di Mediaset (20 milioni di euro) hanno dato a quest’evento un risalto che probabilmente non avrebbe avuto se tutto fosse stato fatto passare in sordina.
Be’, l’Italia è il paese delle polemiche, o no? Un articolo su Repubblica ci informa delle battaglie legali che stanno infuriando, tra Rai e Mediaset, Rai e Guzzanti, Rai e Studio 1
È possibile scaricare da varie fonti sia la prima puntata di RaiOT, andata in onda Domenica 16 dicembre sui Rai Tre, sia il varietà di protesta di Domenica 23, trasmesso via satellite da EmiLi.TV. Vi comunico le varie fonti di cui sono a conoscenza:

Indymedia / (spesso non scaricabile per problemi di banda)
ftp://italy.indymedia.org/imc_italia/raiot/

Sinistre figure / Video della prima puntata e del varietà di protesta
http://www.sinistrefigure.it/blog/
http://www.sinistrefigure.it/blog/000307.html

Kataweb / Video del varietà di protesta, in streaming
http://www.kataweb.it/speciali/guzzanti_auditorium/index.html

Controradio / Audio del varietà di protesta
http://www.controradio.it

Edo / Audio del varietà di protesta
http://landau.fi.infn.it/~edo/libertadiparola.html

Mau / Video della prima puntata
Prima parte | Seconda parte | Terza parte | Quarta parte

Sui circuiti P2P ho trovato e scaricato una versione della prima puntata di ottima qualità. Sono 366 MB di file, per cui non lo metto a disposizione perché non ne varrebbe la pena.
Per quanto riguarda il varietà di protesta, trasmesso dall’Auditorium di Roma, mio zio ha registrato in digitale dal satellite. Sto cercando di riconvertire in DivX (l’originale Mpeg è di 1.9 GB) ma ci sono stati dei problemi di ricezione per cui mancano 10 minuti di spettacolo e c’è qualche problema di sincronizzazione audio/video.
Infine attenti a non confondere il varietà di protesta come la seconda puntata di RaiOT: come si legge qui, infatti, la RAI vuole denunciare RaiOT e i produttori dello stesso (Studio Uno) perché c’è un contratto tra RAI e RaiOT e la puntata non può essere trasmessa da un’altra emittente. Se potete, visitate anche il sito di Articolo 21, dov’è in atto una campagna volta a dimostrare con le testimonianze che lo spettacolo di Domenica 23 NON era la seconda puntata di RaiOT.

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