Archivio di Aprile 2008

Der Alstersee

@ Martedì 29 Aprile 2008 @ 21:54

Vista dell'Außenalster, chiese parrocchiali e Rathaus sullo sfondoAmburgo è posta alla confluenza dell’Elba con i fiumi Alster e Bille. Il centro della città si sviluppa intorno ai due laghi del Binnenalster (Alster interno) e Außenalster (Alster esterno). Come riporta il sito Hamburg International, gli amburghesi sono fieri di avere un lago (Alstersee) nel cuore della città, solo a due passi di distanza dal Teatro dell’Opera, dalla Galleria d’Arte, dal Municipio e dalla Borsa..

Nel 1190, allo scopo di alimentare un mulino ad acqua nel centro di Amburgo, fu costruita una diga sull’Alster. Nel 1235 fu costruita un’ulteriore diga per un altro mulino. A quanto pare, a causa di un errore nella progettazione, questa seconda diga allagò i terreni circostanti al punto da dare origine alla trasformazione della foce dell’Alster dalla semplice confluenza nell’Elba all’attuale forma di due laghi artificiali, separati dai due ponti Kennedy e Lombard. Il vecchio Lombard è del 1868, mentre il Kennedy, del 1953, era stato chiamato in origine il nuovo Lombard e prese il nome attuale nel 1963, dopo l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

I due laghi e i parchi circostanti costituiscono un’importante area ricreativa nel cuore della città. Dai due laghi si diramano numerosi canali (fleete) che, attraversati da oltre 2300 ponti, fanno di Amburgo la città con il maggior numero di ponti al mondo. Il piccolo canale dell’Alster, costruito nel 1842 insieme alle arcate dell’Alster congiunge il Binnenalster con l’Elba. Nei pressi, sempre dal Binnenalster, partono piccoli battelli in gita sul lago. Nel bel mezzo del Binnenalster, nei mesi estivi, è presente una fontana, costruita nel 1987 grazie a un finanziamento privato, in grado di spruzzare acqua fino all’altezza di 60 metri e capace di migliorare la qualità dell’acqua dell’Alstersee grazie alla ricca ossigenazione.

Fuori dalla Chiesa…

@ Venerdì 25 Aprile 2008 @ 11:23

sbattezzo… non c’è salvezza. Così argomentava Benedetto XVI. Ma anche Fra Tuck: GET OUT OF MY CHURCH!.

Fuori dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana c’è il sottoscritto.

Deciso ad essere coerente fino in fondo con le mie scelte, ho chiesto e ottenuto di essere “sbattezzato”. In realtà non si tratta di una cancellazione dell’atto di Battesimo. Quell’atto è avvenuto e non può essere cancellato. Ma è stata accolta la mia manifesta volontà di non essere più considerato aderente alla religione cattolica. C’è chi lo chiama “sbattezzo”. In realtà è un atto di apostasia che può essere visto semplicemente come una campagna di bonifica degli archivi parrocchiali e che nel nostro paese fortunatamente non è un reato punibile con la pena di morte ma, anzi, è un diritto. Un diritto che, in Italia, è solo una recente acquisizione, ma che può essere esercitato attraverso il semplice invio di una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. In altri paesi europei le cose sono simili, anche se possibili da più tempo. In un comune spagnolo è stato recentemente attivato un servizio pubblico per lo sbattezzo.

Comunque adesso sono scomunicato, escluso dai sacramenti e dai sacramentali.

A chi mi ha chiesto perché ho fatto un gesto simile, potrei rispondere con un lungo elenco di motivi. In realtà alcuni di quei motivi non li condivido propriamente.
La vera risposta è “perché no”?
Dal momento che da molto tempo mi professo non credente, e sono inoltre in chiara e aperta polemica nei confronti della Chiesa Cattolica, perché dovrei continuare ipocritamente a farmi considerare parte di questa comunità?
Naturalmente mi è stato detto che do troppo importanza alla cosa. Certamente ne do molta. Per me è molto importante, in questo momento, essere coerente. È una scelta che riguarda me, il mio modo di essere. Non ha niente a che vedere con chi scelga di continuare a essere cattolico.
Perché solo adesso?
Perché una serie di recenti vicende mi hanno portato ad avvicinarmi all’UAAR prima, a conoscere questa possibilità poi. E quindi, a intraprenderla, proprio adesso.

A chi invece mi dice che ho molto tempo da perdere rispondo semplicemente che è solo per una diversa attribuzione di importanza alle cose che questa può sembrare una perdita di tempo. Si perde tempo in tanti modi. Ultimamente sono così occupato che riesco a fare meno di un decimo delle cose che vorrei fare nel perdere il mio tempo, o a leggere i libri e le riviste che vorrei leggere, a frequentare le persone che vorrei vedere. Eppure trovo il tempo per mandare una raccomandata. C’è chi perde tempo nel guardare le partite di calcio, chi nell’andare al cinema, al ristorante, al teatro, chi nel frequentare lezioni di danza, corsi di ceramica o nuoto libero, chi a guardare la televisione, andare in barca a vela, giocare a burraco, navigare su internet, leggere i blog e/o mantenerne uno, stare davanti al computer, leggere i libri, i quotidiani, fare teatro, cucinare per diletto, andare a pesca, chattare con gli amici, rispondere alle email, fare il punto e croce, guardare Amici, il Grande Fratello, ascoltare la radio, collezionare pregiate bottiglie di vino, discutere di politica, andare a votare, fare le gite in bicicletta, fare le gite in moto, e chi più ne ha ne metta. Tutte attività lungi dall’essere essenziali per la sopravvivenza. Ognuno è libero di perdere il proprio tempo come vuole, ed è il solo a sapere e a poter giudicare se il proprio tempo speso è stato veramente perso.

Nel segno dell’eleganza

@ Mercoledì 23 Aprile 2008 @ 10:38

Ok, torno a scrivere

Elio

è stato uno splendido concerto, all’insegna dell’eleganza.

*****

Per rispondere a Edo… e per fare una recensione degna di questo nome


Non mi sembra un Elio dimagrito quello che si è presentato sul palco del Saschall ieri sera, ma di sicuro è un Elio molto elegante e vitale, come egli stesso ha voluto ribadire più volte, esortando il pubblico a non applaudire troppo (come insegna il maestro dell’eleganza Amedeo Minghi) e rifiutandosi persino di esternare il “canonico” rutto in “Tapparella”.
Il concerto è inserito all’interno di un tour che è principalmente una presentazione dei brani del nuovo album Studentessi. Si parte con “Plafone”, si prosegue con “Ignudi fra i nudisti” e così via (”Heavy Samba”, “Parco Sempione”, “Gargaroz”, “Suicidio a sorpresa”, “Il congresso delle parti molli”, non necessariamente in quest’ordine, anche se l’ultima è stata veramente il pezzo di chiusura del concerto). Per quanto riguarda il passato, va segnalato un fantastico medley discomusic fra “Pippero”, “La Chanson”, “Discomusic” e “Born to be Abramo” che abbiamo già avuto modo di sperimentare in altri concerti. La già citata “Tapparella” è stata finalmente spostata dalla scaletta, e, per chi ama la musica latina, da non trascurare una splendida “El pube”. Che dire poi della rediviva “T.V.U.M.D.B.” in cui Mangoni compare sul palco immobile per 5 minuti vestito come un enorme peperone, grida “PAM!” nel momento fatidico e poi se ne va. Un Mangoni veramente in gran forma, soprattutto in veste “Supergiovane” (e “Zumma Zumma baccalà”). Ma che dietro alle sembianze del super eroe si nasconda proprio Mangoni sono voci messe in giro da un altro gruppo cui Elio ha fatto riferimento più volte durante il concerto, parlando di un’aspra polemica in atto, ma non ho ben afferrato di chi si tratti.
Poi ci son state anche “Fossi Figo” e “Gimmi I.”. “Largo al factotum” come pezzo di conclusione della prima parte.
Nel bis, apertura con il pezzo della Tatangelo e finale con “Il congresso delle parti molli”.

Ad accompagnare gli Elii la corista Paola Folli (ha collaborato nell’album in “Suicidio a sorpresa”). Veramente brava e assolutamente indispensabile viste le numerose apparizioni femminili nei brani di Studentessi.
Sezione fiati: Daniele Comoglio al sax e Davide Ghidoni alla tromba. Indispensabili anche loro per arricchire magistralmente alcuni brani (”T.V.U.M.D.B.” tra tutti).

Da segnalare infine che gli introiti degli “Elio e le Storie Tese” per la conduzione del Dopofestival di San Remo sono stati destinati all’acquisto di nuovi abiti di scena per Mangoni. Un investimento che non mancherà di fare rumore.

Lutto elettorale

@ Martedì 15 Aprile 2008 @ 08:38

Mi consola solo il buon risultato dell’Italia dei valori.

Dichiarazione di voto ufficiale

@ Giovedì 10 Aprile 2008 @ 21:00

Dopo avere considerato seriamente l’ipotesi dell’astensionismo attivo e quella del voto disgiunto, seguirò le orme di Travaglio.

L’irresistibile carica erotica del nazismo

@ Martedì 8 Aprile 2008 @ 07:30

Porno Nazi Quando ho appreso della notizia sugli scandalosi passatempi privati del presidente della FIA Max Mosley, non ho potuto fare a meno di pensare al “famoso” film ILSA, la belva delle SS. In realtà ILSA non è che uno fra gli innumerevoli titoli di quell’interessante filone di filmacci di fine anni 70, che costituiscono il genere della Nazi-Sexploitation. Un genere senz’altro di dubbio gusto, molto italiano, incredibile a dirsi, e sicuramente in linea con i gusti di Mosley.
Sarà un caso, ma è interessante notare come il video di Mosley è apparso poco dopo che il Daily Express e il Sunday Times avevano chiesto, nella Giornata della Memoria, di mettere al bando i film del genere dopo che, nel 2006, il British Board of Film Classification ne aveva (ri)autorizzata la diffusione.
Secondo il dotto parere del Giuvi, il legame fra nazismo ed erotismo viene da molto più lontano.
Update: il Giuvi ha scritto compiutamente a proposito del legame tra porno-nazi e lo scandalo Mosley.

Travestimenti

@ Venerdì 4 Aprile 2008 @ 18:39

A volte capita che si presenti inaspettatamente in ufficio un cliente particolarmente rompiscatole. Per non farsi trovare e continuare a lavorare indisturbati servono i migliori sotterfugi e ritrovati tecnologici degni di mister Q.

Mister Q

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