Mau beach
Venerdì 27 Giugno 2008 @ 22:34(Post di autoesaltazione) Uno spettro si aggira per l’Europa: il fenomeno Mau. Dopo la birra spagnola e il Mau Club di Rostock, ecco la Mau Beach di Olbia.
(Post di autoesaltazione) Uno spettro si aggira per l’Europa: il fenomeno Mau. Dopo la birra spagnola e il Mau Club di Rostock, ecco la Mau Beach di Olbia.
È partito ieri l’altra sera da Villa Solaria a Sesto Fiorentino il tour estivo Monetine di Daniele Silvestri.
Ed è stato davvero uno splendido concerto. Prezzo onesto (15 €uri) e ottima musica. Niente male come inizio di estate.
Era il mio regalo di Natale da parte di Julia. Ho dovuto aspettare 6 mesi perché si decidesse a venire in zona fiorentina, ma ne è valsa assolutamente la pena.
Aperto “ufficialmente” con “Il mio nemico” e chiuso con “Cohiba”, abbastanza prevedibilmente, ma nel mezzo almeno due ore di una valanga di pezzi, vecchi e nuovi, senza rispetto (anzi, proprio a puttane, per usare il francesismo di Daniele) per la scaletta, con poca gioia dei tecnici audio, ma grande entusiasmo del pubblico. La prima canzone suonata è stata “Marzo 3039″, prima che Daniele salutasse il pubblico.
Non so se ci sia un significato nascosto, ma è stato buffo notare il contrasto tra la lunga chioma di Silvestri e la totale assenza di capelli di tutti gli altri musicisti.
L’idea nacque durante questa puntata di Sumo, simpatico programma di Radio Due.
Odifreddi sta percorrendo il mistico cammino e da questo percorso nascerà un libro scritto insieme a Sergio Valzania.
Claudio Sabelli Fioretti lo ha intervistato per La Stampa e ne viene fuori un dialogo a tratti esilarante, a tratti preoccupante (mentre molte cose le condivido, sul sistema sovietico Piergiorgio dovrebbe stare un po’ più attento alle cose che dice).
…io non capisco come non vi piaccia.
Che ci sia da scandalizzarsi adesso, da fare pseudo secessioni aventinesi ora francamente, mi pare tardi. Il lupo perde il pelo… Berlusconi ne ha messo in testa di nuovo, e non ha mai dato alcun segnale, a mio parere, di essere cambiato in qualche modo. Dopo le numerose scandalose vicende di questi 14 anni dalla sua discesa in campo non mi sembra che potessimo aspettarci di meglio. Per di più in un momento di tanta popolarità e con una maggioranza così forte.
Demonizzarlo non è mai stata un’arma efficace. Neutralizzarlo non è mai stata un’idea concreta del centrosinistra. Nell’ultima campagna elettorale il Partito Democratico ha voluto puntare su un’altra strategia, quella di considerarlo un avversario politico normale. Un leader di coalizione avversaria come ce ne sono tanti in giro per l’Europa. A Veltroni sembrava che l’unico modo per riuscire in tale titanica impresa fosse quella di non nominarlo mai (invano). In fondo Berlusconi dalla politica e dalla sinistra aveva già avuto tutto quello che desiderava. O forse no…
Il gioco non funziona molto bene nemmeno così come è stato impostato, sull’opposizione morbida e dialogante. E allora?
Leggo dal blog dell’UAAR che Articolo 21 pubblica alcune interessanti tabelle sulla presenza mediatica degli esponenti di Chiesa Cattolica™ nei TG nazionali dall’ascesa al suolo pontificio di Bene detto XVI a qualche mese fa.
L’immagine che appare, che mi dà l’impressione di esser del tutto veritiera, è quella di un’informazione piuttosto asservita al Vatic’ano.
Dal mio primo serio contributo a Wikipedia:
Amburgo deve il suo nome al primo edificio permanente nella zona, un castello costruito nell’808 su ordine dell’imperatore Carlo Magno. La fortificazione sorgeva sul fondo roccioso di una palude fra l’Alster e l’Elba e fungeva da difesa contro le invasioni slave. Il nome del castello era Hammaburg, dove la parola burg ha il significato di castello. La parola Hamma rimane di origine incerta. L’alto tedesco antico include sia la parola hamma, angolo, che hamme, pascolo. Angolo potrebbe riferirsi ad una striscia di terra o ad una curva del fiume. In ogni caso la lingua parlata al tempo nella zona potrebbe non essere stato l’alto tedesco antico, dato che in seguito vi si parlava il dialetto basso sassone. Altre teorie sostengono che l’origine del nome del castello sia da individuarsi in una ipotetica foresta di Hamma, o nel villaggio di Hamm, inglobato più tardi nella città. La parola Hamm come nome di località ricorre molto spesso in Germania, ma il suo significato è altrettanto incerto. Potrebbe avere a che fare con heim e Amburgo potrebbe trovarsi nel territorio degli antichi Camavi. Comunque, una derivazione diretta dal termine heim (casa, città d’origine) sembra essere troppo azzardata, dal momento che il nome fu attribuito alla città dopo il castello. Un’altra teoria sostiene che il nome di Amburgo provenga dal termine ham che è il termine in antico sassone per riva.
Dal buon Raffa vengo a sapere che in Finlandia il nostro syNpatico leader dà nome ad una pizza della catena finlandese di pizzerie KotiPizza. Il link sull’immagine vi conduce ad una pagina da cui potete scaricare gli spot radiofonici della nuova pizza in formato MP3 (in finlandese).
Una nota di sarcasmo: il primo ingrediente della pizza Berlusconi è la renna affumicata (savuporo), un ingrediente che Silvio, se vi ricordate, avrebbe volentieri sostituito con il culatello di Parma.
Ha vinto il concorso come miglior pizza del mondo (non ho capito bene se fra le pizze di Kotipizza o di tutto il mondo).
Altri ingredienti sono i gallinacci (kanttarelli) e le cipolle rosse (punasipuli). Per la pasta (runsaskuitupohja) ci vuole l’aiuto del Raffa perché non capisco bene come sia fatta.
Comunque 10 euri mi pare un po’ cara.