Archivio della categoria 'Religione e Clero'

Gita in CdV

@ Martedì 22 Luglio 2008 @ 20:00

Mau e Julia in San Pietro Ebbene sì, una decina di giorni fa abbiamo fatto una seconda capatina nella capitale che ci ha veramente entusiasmati.

Questa volta il grosso delle visite si è concentrato in Vaticano. Il cui capo era assente per motivi di lavoro, era in trasferta in Australia. La maestosità di San Pietro mi/ci ha impressionato.

Dentro, fuori, in cima alla basilica, nei musei vaticani, nelle grotte, nel sagrato immenso del Bernini, nella scompostezza dei turisti americani, nella devozione delle piccole suore inginocchiate di fronte alla tomba di GP2… tutto racconta infinite volte la storia ecumenica di questa istituzione millenaria e dei suoi ispiratori. Da Gesù Cristo a San Pietro, da San Pietro a San Paolo, e così via, è un susseguirsi instancabile dello stesso racconto, in ogni opera d’arte, in ogni dipinto, scultura, edificio, pietra. Non è una dichiarazione di apo-apostasia questa… ci mancherebbe… è solo che mi fa impressione. Mi fa impressione la forza devastante di questa idea, il peso che ha avuto nella nostra cultura, le orribili tragedie che si è portata dietro, le meravigliose opere d’arte che ha ispirato, l’immenso tesoro custodito in Vaticano, un tesoro che fa apparire ben poca cosa il deficit di 9 milioni di euro del 2007 e mi fa venire in mente la disputa sulla ricchezza della Chiesa fra francescani e dignitari papali nel “Nome della Rosa”.

Odifreddi sul Camino de Santiago de Compostela

@ Venerdì 20 Giugno 2008 @ 09:35

L’idea nacque durante questa puntata di Sumo, simpatico programma di Radio Due.
Odifreddi sta percorrendo il mistico cammino e da questo percorso nascerà un libro scritto insieme a Sergio Valzania.
Claudio Sabelli Fioretti lo ha intervistato per La Stampa e ne viene fuori un dialogo a tratti esilarante, a tratti preoccupante (mentre molte cose le condivido, sul sistema sovietico Piergiorgio dovrebbe stare un po’ più attento alle cose che dice).

Clerottura di pa.. ..pa!

@ Mercoledì 11 Giugno 2008 @ 16:05

Leggo dal blog dell’UAAR che Articolo 21 pubblica alcune interessanti tabelle sulla presenza mediatica degli esponenti di Chiesa Cattolica™ nei TG nazionali dall’ascesa al suolo pontificio di Bene detto XVI a qualche mese fa.
L’immagine che appare, che mi dà l’impressione di esser del tutto veritiera, è quella di un’informazione piuttosto asservita al Vatic’ano.

  • Tabella 1 - Classifica delle presenze nelle edizioni principali (pranzo e cena) dei TG Rai, nel periodo 19 aprile 2005 (elezione di Benedetto XVI) -14 gennaio 2008, di quattro soggetti: il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Governo (Ministri e sottosegretari), il Vaticano (intendendo con esso il Papa e gli altri esponenti della Chiesa cattolica). Considerato 100 il tempo complessivamente dedicato dai telegiornali ai quattro soggetti indicati, la ripartizione percentuale si riferisce alla divisione in proporzione dei tempi tra questi quattro soggetti.
  • Tabella 2 - Classifica assoluta relativa ai tempi di intervento in voce nei telegiornali nell’anno 2007 da parte di Benedetto XVI
  • Tabella 3 - Presenze giorno per giorno di esponenti della Chiesa cattolica sul TG1 nell’anno 2007.
  • Tabella 4 - Dati sul pluralismo religioso all’interno dei TG RAI dal 2004 al 2007

Papa e Pannella

@ Mercoledì 14 Maggio 2008 @ 13:40

Che monellaccio quel Benedetto! Lo dovrebbe sapere che quando si dicono le bugìe Gesù Bambino poi piange.

Il Pontefice attacca la legge sull’aborto: ‘’L'aver permesso di ricorrere all’interruzione della gravidanza non solo non ha risolto i problemi'’ ma negli ultimi 30 anni ha creato una ‘’mentalità di progressivo svilimento della vita'’


Einstein e religione

@ Mercoledì 14 Maggio 2008 @ 12:23

Einsten Vs Zappa
Notizia ANSA - grassetti miei…

Per Albert Einstein Dio “non è nient’altro che l’espressione e il prodotto delle debolezze umane” e la Bibbia è “una raccolta di leggende dignitose ma primitive”. In una lettera poco nota del 1954, che sarà messa all’asta a Londra nei prossimi giorni dopo essere stata per mezzo secolo in una collezione privata, lontana da occhi indiscreti, il più grande fisico del ventesimo secolo è molto critico nei confronti delle religioni rivelate e non risparmia nemmeno la sua, quella ebraica. La lettera fu scritta a mano in tedesco dal teorico della Relatività il 3 gennaio del 1954, quindici mesi e mezzo prima della sua morte avvenuta a Princeton negli Stati Uniti.

È indirizzata al filosofo Eric Gutkind, che gli aveva spedito copia di un suo libro sulla Bibbia. Sarà venduta al miglior offerente giovedì prossimo dalla casa d’aste ‘Bloomsbury Auctions’. Secondo gli esperti vale circa diecimila euro. Sul rapporto di Einstein con la religione e con Dio sono state pubblicate decine di libri, con le tesi più disparate, a sostegno o a confutazione dell’ateismo. Il geniale autore dell’equazione E=mc2 amava il linguaggio teologico e nel 1926 se ne uscì con uno dei suoi più famosi aforismi quando disse per supportare la sua convinzione di una intrinseca razionalità nell’architettura dell’universo: “Dio non gioca a dadi”.

Un altro suo stracitato aforisma suona così: “La scienza senza religione zoppica, la religione senza scienza è cieca”. La lettera a Gutkind sembra però portare massicciamente acqua al mulino di chi considera Einstein - educato nella religione ebraica da genitori non credenti e per un certo tempo studente di una scuola elementare cattolica - in piena sintonia con l’ateismo moderno. Nella missiva il fisico è in effetti tranciante: liquida come infantili le “leggende” della Bibbia e sottolinea che “per quanto sottile sia nessuna interpretazione può modificare quel dato”.

“Per me - confida all’amico filosofo - la religione ebraica è al pari di tutte le altre un’incarnazione delle più infantili superstizioni. E per me il popolo ebraico, al quale sono contento di appartenere e con cui sento una profonda affinità mentale, ha le stesse qualità di tutti gli altri popoli. In base alla mia esperienza non sono meglio degli altri gruppi umani anche se la mancanza di potere li protegge dai peggiori cancri. Non vedo in essi nulla di eletto”.

Tendenzialmente panteista se si tiene conto del suo desiderio di “sperimentare l’universo come un unico tutto cosmico” e di vivere il “sentimento religioso del cosmo”, Einstein si rifiutò sempre in vita di venire monopolizzato dagli ateisti militanti: lo irritavano la loro mancanza di umiltà e la loro incapacità di comprendere “l’eterno mistero del mondo”. Curiosamente, pur essendo stata venduta una prima volta all’asta nel 1955 prima di essere inghiottita dentro un’imprecisata collezione privata, la lettera proposta a Londra da Bloomsbury Auctions non figura sul libro più autorevole pubblicato in argomento, ‘Einstein e la religione‘ di Max Jammer, e molti biografi del fisico sembrano averne ignorato fino ad oggi l’esistenza.

House & Chiesa: censurato

@ Martedì 6 Maggio 2008 @ 18:02

Julia e io stiamo guardando le puntate della prima serie del dottor House.
Ieri sera ci siamo visti il quinto episodio e, con mia grande sorpresa, ho scoperto che due scene non erano state doppiate in italiano ma avevano comunque i sottotitoli.
Motivo? Censura… nella prima messa in onda italiana, dato che nelle due scene incriminate (più sotto) si dicono frasi che potrebbero risultare offensive nei confronti di Chiesa Cattolica®.



Fuori dalla Chiesa…

@ Venerdì 25 Aprile 2008 @ 11:23

sbattezzo… non c’è salvezza. Così argomentava Benedetto XVI. Ma anche Fra Tuck: GET OUT OF MY CHURCH!.

Fuori dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana c’è il sottoscritto.

Deciso ad essere coerente fino in fondo con le mie scelte, ho chiesto e ottenuto di essere “sbattezzato”. In realtà non si tratta di una cancellazione dell’atto di Battesimo. Quell’atto è avvenuto e non può essere cancellato. Ma è stata accolta la mia manifesta volontà di non essere più considerato aderente alla religione cattolica. C’è chi lo chiama “sbattezzo”. In realtà è un atto di apostasia che può essere visto semplicemente come una campagna di bonifica degli archivi parrocchiali e che nel nostro paese fortunatamente non è un reato punibile con la pena di morte ma, anzi, è un diritto. Un diritto che, in Italia, è solo una recente acquisizione, ma che può essere esercitato attraverso il semplice invio di una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. In altri paesi europei le cose sono simili, anche se possibili da più tempo. In un comune spagnolo è stato recentemente attivato un servizio pubblico per lo sbattezzo.

Comunque adesso sono scomunicato, escluso dai sacramenti e dai sacramentali.

A chi mi ha chiesto perché ho fatto un gesto simile, potrei rispondere con un lungo elenco di motivi. In realtà alcuni di quei motivi non li condivido propriamente.
La vera risposta è “perché no”?
Dal momento che da molto tempo mi professo non credente, e sono inoltre in chiara e aperta polemica nei confronti della Chiesa Cattolica, perché dovrei continuare ipocritamente a farmi considerare parte di questa comunità?
Naturalmente mi è stato detto che do troppo importanza alla cosa. Certamente ne do molta. Per me è molto importante, in questo momento, essere coerente. È una scelta che riguarda me, il mio modo di essere. Non ha niente a che vedere con chi scelga di continuare a essere cattolico.
Perché solo adesso?
Perché una serie di recenti vicende mi hanno portato ad avvicinarmi all’UAAR prima, a conoscere questa possibilità poi. E quindi, a intraprenderla, proprio adesso.

A chi invece mi dice che ho molto tempo da perdere rispondo semplicemente che è solo per una diversa attribuzione di importanza alle cose che questa può sembrare una perdita di tempo. Si perde tempo in tanti modi. Ultimamente sono così occupato che riesco a fare meno di un decimo delle cose che vorrei fare nel perdere il mio tempo, o a leggere i libri e le riviste che vorrei leggere, a frequentare le persone che vorrei vedere. Eppure trovo il tempo per mandare una raccomandata. C’è chi perde tempo nel guardare le partite di calcio, chi nell’andare al cinema, al ristorante, al teatro, chi nel frequentare lezioni di danza, corsi di ceramica o nuoto libero, chi a guardare la televisione, andare in barca a vela, giocare a burraco, navigare su internet, leggere i blog e/o mantenerne uno, stare davanti al computer, leggere i libri, i quotidiani, fare teatro, cucinare per diletto, andare a pesca, chattare con gli amici, rispondere alle email, fare il punto e croce, guardare Amici, il Grande Fratello, ascoltare la radio, collezionare pregiate bottiglie di vino, discutere di politica, andare a votare, fare le gite in bicicletta, fare le gite in moto, e chi più ne ha ne metta. Tutte attività lungi dall’essere essenziali per la sopravvivenza. Ognuno è libero di perdere il proprio tempo come vuole, ed è il solo a sapere e a poter giudicare se il proprio tempo speso è stato veramente perso.

Don Pizarro e il grande dibattito laici/cattolici

@ Lunedì 17 Marzo 2008 @ 23:48


Fine della prima parte, inizio della seconda parte


Un impegno concreto: combattere l’onanismo

@ Domenica 9 Marzo 2008 @ 02:30

I 12 punti della lista di Ferrara
ma perché non andare otre?
La controproposta di Leonardo

Un classico…

Otto x Mille

@ Domenica 2 Marzo 2008 @ 23:05

www.uaar.it/laicita/otto_per_mille

Ogni anno l’8 per mille che lo Stato raccoglie con le imposte sul reddito dei contribuenti viene ripartito tra lo Stato stesso e sei confessioni religiose: la Chiesa cattolica, l’Unione delle chiese metodiste e valdesi, le Comunità ebraiche, la Chiesa luterana, l’Unione delle chiese avventiste e le Assemblee di dio. La ripartizione di questo denaro pubblico avviene secondo la percentuale delle firme raccolte al momento della dichiarazione dei redditi.

Ciò significa che, anche se non firmi, sarai comunque tassato e l’8 per mille delle tue imposte sarà comunque ripartito in base alle scelte fatte dagli altri contribuenti.

In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo somiglia di più a un gigantesco sondaggio d’opinione con cui si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e i fondi vengono poi ripartiti in base a queste percentuali.

Ebbene, solo un italiano su tre effettua una scelta: ma, come detto, l’8 per mille viene comunque ripartito in base alle scelte effettuate. Risultato: con solo il 35% delle firme effettive, l’87% dei fondi finisce alla Chiesa cattolica. Stiamo parlando di oltre un miliardo di euro, oltre duemila miliardi di vecchie lire.

Tieni anche presente che, sebbene ogni anno la Chiesa cattolica italiana diffonda spot costosissimi girati in luoghi poverissimi, solo 80 milioni (l’8% delle somme raccolte) sono inviati nel Terzo Mondo, mentre 130 milioni di euro sono spesi per costruire nuove chiese in Italia!
Il meccanismo dell’8 per mille è ben poco democratico.
Lo Stato infatti

  • non ammette alla ripartizione altre confessioni religiose (Buddismo, Islam, Testimoni di geova…);
  • non informa i cittadini;
  • non chiede nemmeno di firmare a proprio favore;
  • usa parte dei suoi fondi per… edifici religiosi!
Per tutti questi motivi, se presenti la dichiarazione dei redditi

RICORDATI DI FIRMARE IN MODO CONSAPEVOLE

E se non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi

FIRMA COMUNQUE E CONSEGNA LA TUA SCELTA AGLI ENTI PREPOSTI

(BANCHE, POSTE…)

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito UAAR:
www.uaar.it/laicita/otto_per_mille