Archivio della categoria 'OB » Cazzeggi Infomatici'

Uptimes

@ Martedì 8 Marzo 2005 @ 21:06

Dopo che ho segnalato il sorprendente uptime di morgana, nella ricerca degli uptimes più lunghi (intesi come l’ammontare di tempo di permanenza operativa di un computer dall’ultimo reboot) mi sono imbattuto in uptimes.nl (non ho ancora capito se ha a che vedere con quest’altro: uptimes.hostingwired.com). Ho registrato cicciobaiano tanto per cominciare. Sto pensando di scrivere un piccolo client del protocollo utilizzato da quelli di uptimes per morgana, dato che il software segnalato da loro sembra non funzionare, almeno con morgana.
Per sapere l’uptime di una macchina Windows però, mi sono chiesto, come si fa?
Cercando su Google ho trovato due metodi semplici e poco invasivi:
il primo consiste nell’utlizzare il comando
net statistics server
il secondo consiste nell’utilizzo del programma uptime.exe rilasciato da Microsoft.

UPDATE: i miei hosticini.

Pubblicità uptime

@ Mercoledì 9 Febbraio 2005 @ 09:32

184days.jpgQui si fa tutto un gran parlare male di Windows e ho persino filtrato gli annunci Microsoft dal Google Adsense. Però questa screenshot che mi ha mandato il mio capo è da record: la nostra macchina morgana (Windows 2000 server) è su da più di sei mesi e non si è mai lamentata. :-)

Lo screenshot »

Skype

@ Lunedì 31 Gennaio 2005 @ 15:15

skype_48_32.pngGrazie ad una fortunata combinazione astrale di eventi a me ignota qualche giorno fa ha preso misteriosamente a funzionarmi l’input della scheda audio. Si tratta di una Sound Blaster Live!, che quindi si suppone dovesse funzionare con Linux grazie al modulo emu10k1, normalmente incluso nei kernel della serie 2.4 (che sto tuttora utilizzando). E mi ha sempre funzionato, ma solo come dispositivo di output.

Senza voler indagare sui perché, adesso funziona in tutto e per tutto. Ho quindi potuto provare Skype, il programma di telefonia internet che funziona, e funziona per davvero.

Non potrei fare migliore recensione su Skype di quella che ha fatto Lorenzo nel suo blog.

Ieri mattina è stato assolutamente fantastico (benché con qualche ritardo) fare una conversazione a 3 tra Firenze, Oulu (Finlandia) e Perth (Australia).

Skype »

Il fortune più bello della storia

@ Martedì 25 Gennaio 2005 @ 18:58

Ho lanciato un fortune… mi è apparso questo:

rm -fr ~/* &
[1] 418

me la son fatta sotto…

TCP: Treason uncloaked

@ Venerdì 21 Gennaio 2005 @ 21:54

Bada che trojaio ho trovato nei log di cicciobaiano:

Jan 18 21:50:31 cicciobaiano kernel: TCP: Treason uncloaked! Peer 83.224.64.57:13298/80 shrinks window 202798371:202829171. Repaired.
Jan 18 21:50:38 cicciobaiano kernel: TCP: Treason uncloaked! Peer 83.224.64.57:13298/80 shrinks window 202798371:202829171. Repaired.
Jan 18 21:50:41 cicciobaiano kernel: TCP: Treason uncloaked! Peer 83.224.64.57:13695/80 shrinks window 191449399:191491719. Repaired.
Jan 18 21:50:50 cicciobaiano kernel: TCP: Treason uncloaked! Peer 83.224.64.57:13695/80 shrinks window 191449399:191491719. Repaired.
Jan 18 21:50:51 cicciobaiano kernel: TCP: Treason uncloaked! Peer 83.224.64.57:16066/80 shrinks window 212023843:212065456. Repaired.

e giù di seguito a non finire, e tutti da
83.224.64.56
83.224.64.57
83.224.64.58
che poi, a una ricerca sul whois, risultan essere IP della Vodafone Italia. Mah?
Se poi si guarda bene, la porta di destinazione della connessione è la porta 80, quindi HTTP.
Vo a vedere nei log di Apache e scopro che la prima visita viene da uno che è stato subito prima su questa pagina. Un altro è arrivato da questa, e il terzo da quest’altra.
Guardo l’User Agent e che ci trovo? compatible; MSIE 6.0; Windows NT 5.1; FunWebProducts
FunWebProducts? Aaah, ora si spiega tutto.
Insomma, baco o tentativo di DOS che sia, l’è sempre un trojaio. Che cosa faccia poi non si sa, però s’è capito icché fanno alla Vodafone.

L’è un periodo di post tennici.

Blink reinvented

@ Giovedì 20 Gennaio 2005 @ 20:30

Il tag <BLINK> è un vecchio tag HTML non standard introdotto da Netscape per la versione 1 del celebre browser. Ora, il tag in questione, oltre a essere assolutamente obsoleto e non supportato da Internet Explorer, va contro a tutte le moderne tendenze di utilizzo degli standard e delle linee guida dell’accessibilità.

Ma quando una collega ti chiede di farle blinkare un testo perché così vuole il cliente, tocca trovare la soluzione. E la soluzione ci sarebbe, dato che blink è uno dei possibili valori della proprietà text-decoration. Peccato però che tale caratteristica non sia necessariamente supportata da un browser conforme agli standard. E difatti Internet Explorer non la supporta. E allora? Allora tocca fare lo script:

var toggle = 1;
var color1 = “#ffffff”;
var color2 = “#000000″;
var blinkInterval = 500;

function blinkClass(){
var elements;
tagNames = Array(”div”, “span”);
for (var k = 0; k < tagNames.length; k++) {
elements = document.getElementsByTagName(tagNames[k]);
for(var i = 0; i < elements.length; i++){
var node = elements.item(i);
for(var j = 0; j < node.attributes.length; j++) {
if(node.attributes.item(j).nodeName == ‘class’) {
if(node.attributes.item(j).nodeValue == ‘blinking’) {
if (toggle == 1) {
eval(”node.style.color = ‘”+color1+”‘”);
} else {
eval(”node.style.color = ‘”+color2+”‘”);
}
}
}
}
}
}
if (toggle == 1) {
toggle=0;
} else {
toggle=1;
}
setTimeout(”blinkClass()”,blinkInterval);
}

La funzione, propriamente richiamata, si mette a far lampeggiare tra color1 e color2 i testi di tutti i tag <div> e <span> di classe “blinking” con una frequenza di lampeggiamento impostata da interval. Inutile aggiungere (ma ormai l’ho fatto) che tale funzione può essere efficacemente utilizzata per scaldare le CPU dei visitatori del vostro sito.

Boja come è tennico questo post!!

Bill Gates al CES

@ Lunedì 10 Gennaio 2005 @ 22:31

Al CES (Consumer Electronics Show) Bill Gates presenta il Windows Media Center. Durante le demo, però, accadono alcuni fatti poco lodevoli per il big di Redmond. Il filmato originale (177MB) non è più disponibile sul sito Microsoft, dove è stato sostituito da alcuni spezzoni epurati dalle gaffe. Il filmato comunque si trova in rete su alcuni siti e sui circuiti p2p. Per gli appassionati del settore il filmato integrale è divertente e interessante a prescindere dalle figuracce.
Non riuscendo ad aspettare ciò che Paolo Attivissimo sta già facendo, ho estratto i pezzi incriminati del filmato. Scusate la bassa qualità dei filmati, ma li ho dovuti ricodificare per gli utenti Windows. Ironia del software: tagliare con la copia brutale dei codec produce un filmato di qualità migliore che però sembra paradossalmente fruibile solo con mplayer sotto Linux (e pensare che si chiama Windows Media Video!) ma non sono (sicuro di essere) riuscito a farne una versione Windows compatibile!! Secondo me è il sistema operativo che si ribella a far vedere le figuracce del proprio creatore. In questo articolo di Paolo trovate anche la traduzione dall’inglese dei pezzi più significativi.

Durante il corso di un’intervista di oltre un’ora sono almeno tre gli episodi da segnalare (quattro gli spezzoni da vedere):
first problem - part one (AVI file - 2,7 MB)
Il presentatore tv (Conan O’Brien) scatta delle foto a Bill Gates con l’intenzione di trasmetterle wireless al WMC. Bill, col suo telecomando unico (the single remote control), schiaccia il bottone ma non succede niente. Battute esilaranti di O’Brien.

first problem - part two (AVI file - 3,3 MB)
One more try: Conan O’Brien invita Bill Gates a riprovare, ma anche questa volta non succede niente. Meravigliosa la scenetta del quasi seccato “Yep” di Bill Gates alla proposta di O’Brien di proseguire con l’intervista.

second problem (AVI file - 2,9 MB)
Il product manager Sean Alexander tenta di programmare il WMC da remoto tramite Internet Explorer dal Tablet PC, ma la connessione non sembra funzionare. Sean è abbastanza bravo da non farcene quasi accorgere.

third problem (AVI file - 2,2 MB)
Qui si raggiunge l’apice: BSOD della xbox dove si riescono a leggere le scritte “Assertion failed” e “Out of system memory“. Applausi.

Il dubbio che adesso mi viene è: ma non sarà tutta una mossa di marketing della Microsoft che così facendo ottiene ampia visibilità gratuita e su fonti di informazione tradizionalmente antagoniste?

Tutta la verità

@ Martedì 14 Dicembre 2004 @ 12:50

spam2.jpgOk, lo ammetto, mi sono un po’ divertito alle spalle di Edo, Silvia, Enzino e gli abituali frequentatori del Mau Blog e Estarnazioni.
I misteriosi e fastidiosi commenti dei giorni scorsi lasciati da sedicenti Silvia e Enzo altro non erano che l’opera di un elaborato script bash eseguito in tempi casuali (grazie a una diabolica accoppiata cron + at) che inviava commenti su meBlog tramite open proxy da autentico spammer.
Scusate, l’ho fatto solo per punire quella spoofer della Silvia.

Autocensura

@ Sabato 11 Dicembre 2004 @ 08:23

iononpossoentrare.gifAll’uopo di porre fine al costante cazzeggio che mi concedo quotidianamente con troppa indulgenza e che mi distrae da cose più nobili e importanti, ho configurato il pam_time per impedirmi l’accesso al computer in orario lavorativo.
In /etc/pam.d/common-account si aggiunge la riga

account requisite       pam_time.so

(common-account viene incluso dagli altri file di configurazione di pam, almeno dalla versione che ho io, la 0.76) mentre in /etc/security/time.conf si dice a quali ore, in quali giorni, chi e per quali servizi non è abilitato.
Le librerie PAM (Pluggable Authentication Modules) forniscono un sistema centralizzato per l’autenticazione a tutti i servizi. Si usano con login, su, ssh, ppp, cron e tante altre belle applicazioni che necessitano delle credenziali dell’utente per effettuare le loro operazioni sulla macchina. Le distribuzioni più recenti di Linux supportano tutte PAM. Nel mio caso ho limitato l’accesso con pam_time solo ai servizi login e gdm (in caso di effettiva necessità posso sempre accedere al pc tramite ssh con le complicazioni che questo comporta).
Un ottimo documento per usare e configurare PAM è il capitolo del libro Linux System Security dedicato all’argomento.

UPDATE
Uno dei principali difetti di pam_time è che gli utenti con accesso controllato hanno la facoltà di aggirare le restrizioni, ad esempio mantenendo una sessione costantemente attiva o loggandosi prima che scatti l’ora di accesso negato. Per loggarmi su un sistema protetto da pam_time che impedisca l’accesso dalle 14 alle 18:30, mi basta loggarmi alle 13:59 per aggirare la protezione. Fortunatamente c’è l’ottimo timeoutd che risolve il problema, e che, controllando gli utenti loggati ogni minuto, ti butta fuori dal sistema all’ora voluta, chiudendo anche le eventuali sessioni X dell’utente. Il file di configurazione di timeoutd è in /etc/timeouts ed è simile al file /etc/security/time.conf di pam_time.


PAM tutorial »

Mozilla Firefox

@ Giovedì 4 Novembre 2004 @ 19:16

firefox.pngIer sera non mi funzionava il Galeon sul sito www.electoral-vote.com (ora però funziona, vattelappesca cos’era). Allora, da buon aspirante geek, ho deciso di adoprare il Firefox, acclamato come il browser della svolta da gran parte della comunità open source. Devo dire bene, per adesso. Un’ottima recensione l’ha scritta Neil. Quel che mi piace in particolare del Firefox è l’iconcina in basso a destra che ti informa della presenza di feed rss del sito che stai visitando. Ho provveduto ad aggiornare il blog di conseguenza.
Una cosa che ho subito rimpianto del Galeon è stata la personalizzazione degli strumenti di ricerca veloce. Ma ho provveduto a metterci la pezza e ora provvedo a ridistrubuirla per chiunque sia interessato. I file zip che seguono devono essere scompattati e i risultanti src e png devono essere spostati nella cartellina searchplugins (che si trova da qualche parte nella vostra cartella del Firefox: sulla mia Debian, per esempio, l’ho trovata in /usr/lib/mozilla-firefox).

Mozilla Firefox SearchPlugins by Mau:

Google Images Search (derived from Galeon Smart Bookmarks Toolbar)
Google Groups Search (derived from Galeon Smart Bookmarks Toolbar)
Freshmeat Search (derived from Galeon Smart Bookmarks Toolbar)
Dizionario De Mauro
PHP Italian manual

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