Archivio della categoria 'OB » Destra e Sinistra'

The Political Compass

@ Martedì 18 Gennaio 2005 @ 19:41

test.pngIn base a The Political Compass sono a -5.88 nella scala Destra/Sinistra, e a -4.10 nella scala Libertario/Autoritario. Qualunque cosa questo voglia dire, sono nel quarto quadrante dei progressisti liberali e mi sta bene.

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Right and Left

@ Sabato 25 Dicembre 2004 @ 09:25

escher-hands.jpgPer Natale Mau & Raffa Vi presentano il blog Right & Left:

a collection of thoughts about the (practical) meanings of being conservative or progressive. Mau and I will take care of it.

Iniziative ed esperimenti a non finire…


Right & Left: Conservative and Progressive »

Tradizione e emancipazione

@ Martedì 21 Dicembre 2004 @ 11:00

Cito Bobbio, da “Destra e Sinistra (ragioni e significati di una distinzione politica)”, Donzelli Editore, IV edizione, che cita Dino Cofrancesco:
«La liberazione dell’uomo dal potere ingiusto e oppressivo […] resta, a ben riflettere, lo zoccolo duro della sinistra come “categoria del politico” in grado di resistere a ogni processo di demitizzazione». D’altra parte, anche la destra «rappresenta una modalità dell’umano», in quanto esprime il «radicamento sul suolo della natura e della storia», la «difesa del passato, della tradizione, delle eredità».
[…]
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Nostalgie destrorse?

@ Domenica 21 Novembre 2004 @ 20:18

Non lo sa nemmeno Pera… (un po’ di par condicio su questo blog, e che diamine!)

“Vedo nella cultura della destra italiana e anche del centro, un senso quasi di nostalgia, di ritorno a vecchie formule e contenuti”, ha detto la seconda carica dello Stato, prendendosela in particolare con quanti si definiscono moderati. “L’unica spiegazione del termine moderato potrebbe essere di colui che fa promesse e poi le mantiene moderatamente, parcamente, parzialmente, quasi mai per intero, quasi mai in tempo”. Di più: i partiti cattolici
della Cdl sono un “residuo inerziale della storia”, un anacronismo nell’Europa “post muro”.

Mi piace in particolare questa ridefinizione del termine moderato: quindi Silvio sarebbe un moderato perfetto.

L’ideologia è morta. Viva l’ideologia.

@ Mercoledì 17 Novembre 2004 @ 08:11

cacciari.jpgDomenica ho visto il talk show della Dandini su Rai Tre, Parla con me. Un titolo che pare, e forse è, un omaggio ad Almodovar. Non l’avevo ancora mai visto. Bello. Mi è piaciuto parecchio, vuoi per i temi proposti che per la qualità degli ospiti.
A un certo punto, dopo la Mezzogiorno e la Idem, e già ero contento, ecco che arriva Cacciari. Che bellezza! Mi sono esaltato.
Oltre a esser stato intervistato da Vergassola sul balsamo per capelli che usa, il buon Massimo ha detto in parole semplici quel che già sappiamo. La sinistra perde. Perché? Perché dopo la morte delle ideologie, dopo la caduta del muro, la sinistra non è stata in grado di proporre alternative ideologiche convincenti e profonde, ma solo di ammettere i propri errori. Intanto la destra riesce a ripescare a man bassa dalla propria tradizione, semplificando, facendo appello ai valori classici, dando risposte chiare e concise ai grandi temi etici.
Insomma, la politica non si può ridurre a un fatto tecnico-amministrativo, bisogna riscoprire le motivazioni profonde delle proprie scelte. In una parola, ci vuole l’ideologia

Ancora riflessioni politiche

@ Venerdì 12 Novembre 2004 @ 12:23

bertinotti.jpgNemmeno lo sapevo cosa fosse la Bad Godesberg. Questa intervista del Fausto su Repubblica di 9 novembre mi è proprio piaciuta.

"Una Bad Godesberg europea per fermare la destra di Bush"
Il leader di Rifondazione e la lezione del voto Usa. “I repubblicani
investono sulla religione. Pera e Ferrara strumentalizzano”

Stralcio l’ultima domanda:

Onorevole Bertinotti, provi a tradurre questo suo lungo ragionamento in un’indicazione concreta, utile al dibattito politico italiano sui cosiddetti «valori»…
«Per me, sul piano dei valori, il modello resta la Costituzione italiana. Contiene la parte, e insieme il tutto. Si fonda sulla difesa e lo sviluppo della persona umana, e insieme è fondata
sul lavoro. Ieri era di De Gasperi, democristiano e cattolico, esattamente come oggi è anche mia, e mi consente di inseguire una via italiana al socialismo. Possibile che la sinistra non sappia "rivalorizzare" questo patrimonio?»

Ma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo? Ah già, ma qui si parla di dibattito politico italiano


L’intervista »

Hawaii vs Alaska

@ Giovedì 11 Novembre 2004 @ 08:17

hawaska.jpgAlle Hawaii ha vinto Kerry, in Alaska Bush…

Questo ultimo mese ho avuto oltre 100 visite per ricerche legate ai termini “destra” e “sinistra”. In molti casi si tratta di chi cerca approfondimenti sull’incriminato libro di storia della De Agostini. Altre volte si tratta, mi par di capire, di studenti che cercano temi pronti sull’argomento. Questo blog non è in grado di fornire temi pronti, né tantomeno una risposta convincente alla grande domanda di filosofia politica su cosa siano destra e sinistra.
La categoria Destra e Sinistra che ho creato nel blog serve solo a raccogliere le riflessioni che da tempo sto proponendo agli amici (tutto è nato una sera con Edo che rigovernava e io che bevevo vino, ma la domanda non è certo nuova).
Qualche amico mi ha fatto notare che forse la domanda è oziosa e che alla destra non si deve dare troppa confidenza. Insomma, abbiamo scelto di stare da una parte, stiamoci.
La discussione poi l’ho riproposta anche a Neri e Pierlu lo scorso fine settimana, e naturalmente sto leggendo il saggio di Bobbio sull’argomento, ma tanto si fa così, per parlare. Nessuna pretesa di trovare una risposta, solo così, per fare due riflessioni, due chiacchere tra amici.
Il motivo del rispuntare continuo della domanda è l’esistenza delle persone di destra.
Non solo quelle che conosco, che vivono vicino a noi, ma anche i quasi 60 milioni di elettori di Bush non si possono ignorare, né si possono considerare semplicemente dei cretini o dei superficiali.

Nel parlarne con gli altri, della grande domanda destra/sinistra, ci si scontra con una serie di ostacoli. Mi pare di averne individuati tre particolarmente significativi:

  1. L’attuale situazione politica italiana non aiuta. La posizione del Silvio è preoccupante. Imbarazzante. Non è solo chi è di sinistra a dirlo. E probabilmente bisognerebbe dimenticarsense per un momento se si vuole cercare di fare una riflessione più astratta sui concetti di destra e sinistra.
  2. Le ideologie del passato e i loro errori sono scomode. Permeano i pensieri delle persone, alimentano i preconcetti. Sia da destra che da sinistra si può lanciare facilmente un j’accuse infamante sulle terribili esperienze totalitarie. Se si lasciano stare i totalitarismi ci si trova comunque a parlare del passato e degli inevitabili errori che ogni parte politica ha commesso. Anche in questo caso bisognerebbe trovare una specie di anno 0, si diceva con Neri. Un modo per tracciare una riga e ripartire. Ma non è facile, come fai? Allora bisognerebbe trovare un terreno comune, una carta di valori condivisi (potrebbe essere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ci si domandava con Edo?).
  3. Il pragmatismo smonta l’importanza della domanda. Cercando di superare il problema ideologico, si cerca di risolvere i problemi in maniera pragmatica, e di distinguere destra e sinistra dalle strategie adottate nelle soluzioni. Questo metodo porta facilmente a ridurre la politica a un fatto tecnico o a un fatto di interessi (di privati o di lobby). Sinistra e destra diventano semplicemente dei contenitori di comodo e si scopre che il problema è sparito, semplicemente perché destra e sinistra non sono mai esistite in un senso più alto che non fosse quello della parte di assemblea in cui ci si siede. Poi diventa difficile smontare chi ti dice che tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera.

Probabilmente questa domanda è davvero oziosa, una perdita di tempo. Forse è una roba molto italiana, o italiota. In Italia, come mi dice spesso Cippa, la politica è un fatto di costume più che di amministrazione del potere. Ed ecco che qualsiasi cosa, dall’abito al modo di lavarsi (vedi Gaber), diventa di destra o di sinistra.
Probabilmente il fatto più eclatante, nell’inutilità di questa domanda, è che la politica attuale è indietro come la capra dei pompieri, come si dice a Firenze. Semplicemente è inadeguata a dare risposte ai problemi. I problemi stanno diventando globali e le politiche rimangono nazionali. Mai come in questo momento molta gente si è chiesta se fosse giusto che a votare per la Presidenza degli Stati Uniti d’America fossero solo i cittadini degli Stati Uniti d’America. Be’, naturalmente, in un senso tradizionale, è sicuramente giusto. Ma questa attenzione alle elezioni americane, questa voglia di partecipare, esprimono indubbiamente il sentimento comune di come tutti siamo drammaticamente legati da problemi multinazionali (come le aziende che in gran parte li provocano) e come ci sia bisogno di una alternativa politica in senso globale. Ecco che qui Neri ed io ci siam messi a parlare dei movimenti no-global e di come le loro istanze siano portatrici di queste esigenze, ma, tragicamente, utopistiche, perché mancano gli interlocutori che abbiano davvero il potere di cambiare le cose. Gli Stati Uniti d’America da soli non (si) bastano.

La sinistra e la destra allora, ecco, via, progressisti e conservatori. Dire che Kerry è di sinistra mi riesce difficile, comunque nelle Haway ha vinto Kerry e in Alaska ha vinto Bush. Magari essere di sinistra o di destra ha a che fare con il clima… mumble mumble… no, non mi convince.

Non esiste la destra e la sinistra…

@ Giovedì 14 Ottobre 2004 @ 09:50

Il numero di post su destra e sinistra di questo blog sta crescendo sempre più e allora ho deciso di dedicare ad essi una categoria specifica. (Per la verità ho ricategorizzato gran parte del blog).
Comunque, risolviamo questa confusione tra Destra e Sinistra. Rivolgiamoci a qualcuno che sappia dipanare i nostri dubbi e rischiarare le nostre idee dalla confusione che abbiamo in testa.


Dalla seconda puntata dell’Ottavo Nano:

Ma tu credi veramente che esiste la destra e la sinistra?
Ma non esiste la destra e la sinistra !! Sono cose che abbiamo inventato pe’ la gente, pe’ falli anda’ a votare!Ma certo, perché se la gente sa che non esiste la destra e non esiste la sinistra, esiste soltanto della gente che cerca de spartirsi il potere non ci va a votare… no? Ma che te frega? Se gli diciamo questo stanno a casa col televisore a guardasse la partita, non ce vanno a votare…

Destra e Sinistra (4)

@ Giovedì 23 Settembre 2004 @ 14:47

In attesa di leggere il saggio di Bobbio, ecco cosa mi segnala la Chiara.
Non so se sia vero, però sarebbe una reazione storiografica interessante e inquietante, dopo anni di storiografia marxista. Mi ricordo che i miei libri di liceo erano abbastanza a senso unico. Comunque se fosse vero, qui sarebbe roba da matti!!

Ecco cosa riporta uno dei nuovi libri di Storia contemporanea adottato da numerose scuole medie; il brano è tratto dal Capitolo 2, paragrafo 1 (La Sinistra storica al potere):

“Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi; inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione con cui curavano i propri patrimoni.

Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando perfino il bene della nazione ai propri interessi.

La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico”

(Bellesini Federica, “I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento”, Istit. Geogr. De Agostini, 2003, Novara)

Destra e Sinistra (3)

@ Venerdì 23 Luglio 2004 @ 22:55

Left-Right.jpgIl commento di Cippa alla questione destra/sinistra, mi fa ritenere, che, nell’interpretazione di Bobbio, Cippa sia una persona di sinistra.

La frase di intestazione del blog “dove vive?” è una frase di sinistra.

Lasciando perdere le questioni puramente contingenti o quelle vecchie, e in fin dei conti inapplicabili alla mia generazione, ci siamo interrogati ancora una volta, con Edo, nei giorni scorsi, sulla questione. Giungendo stavolta al risultato, col contributo dello zio Yurix, di una distinzione in senso classico: progressisti e conservatori. Non perché solo la sinistra possa arrogarsi il diritto di propugnare il progresso (poi bisogna vedere in che senso: economico, sociale, culturale, etico?), ma perché, ci siamo detti, la destra tende a voler “conservare” certi rapporti, certe consuetudini, certe leggi, in nome di un richiamo a determinati principi etici fondamentali indiscutibili. È vero?

Con ogni probabilità questo può essere considerato solo un possibile aspetto della questione destra/sinistra. Una risposta chiara e concisa come quella di Bobbio non ce la possiamo reinventare.

Per non parlare poi della questione: “diventare di destra o di sinistra per contrasto”. Ma questa è un’altra storia.