Codice morale
Giovedì 9 Novembre 2006 @ 08:24Da Luigi Cascioli:
- Non si commette peccato se i coniugi compiono l’atto sessuale senza provare piacere. (Casistica).
Fu in seguito a questo precetto che le donne per non compiere il peccato di concupiscenza, di cui poi dovevano confessarsi (molto probabilmente ce ne sono ancora di queste), recitavano durante il coito: “Non lo fò per piacer mio ma per dare un figlio a Dio???.
- Se durante il coito uno dei due coniugi desidera ardentemente l’altro, costui compie peccato mortale. (S. Geronimo - Teologo).
- I palpeggiamenti che precedono il coito, da considerarsi peccato veniale se si limitano a semplici carezze, assumono una gravità mortale se sono eseguiti con baci sugli organi genitali e sulla bocca e soprattutto se con l’introduzione della lingua. (Debreyne - Teologo).
- Il coito tra marito e moglie deve essere praticato non più di quattro volte al mese. (Sanchez- Teologo)
- Non è peccato se ad un coito compiuto durante il giorno ne segue un altro nella notte successiva. (Sant’Alfonso de Liguori - Teologo).
- Non è peccato se uno dei coniugi si ritira dal coito prima di emettere semenza. (Ciò perché si credeva che anche la donna producesse liquido seminale). (Sanchez- Teologo).
- Poiché l’uomo s’indebolisce prima, la donna commette peccato se pretende due prestazioni consecutive. (Zacchia- Teologo).
- Tra gli atti preliminari del coito sono considerati veniali la penetrazione del membro nella bocca e l’introduzione di un dito nell’ano della donna. (Codice ecclesiastico).
- Commette grave peccato mortale l’uomo che misura la lunghezza del proprio pene. (Monsabré - Teologo).
- La masturbazione femminile, considerata veniale se eseguita sulla parte esterna della vagina, diventa peccato mortale se viene praticata con l’introduzione delle dita o di altro qualsiasi strumento. (Debreyne - Teologo).
- Poiché il distendersi sul dorso è contro natura, per non commettere peccato la donna deve eseguire il coito mostrando all’uomo la sua parte posteriore. (Casistica).
- Quando una donna dice di essere stata violentata dal demonio, affinché si possano esaminarne gli effetti, si deve eseguire un’approfondita analisi su di essa osservandone minuziosamente la vagina e l’ano. (Per farci un’idea di come venivano operati questi controlli dai padri inquisitori nei conventi quando le suore erano possedute dal demonio, basta riportare ciò che scrissero alcuni testimoni ai fatti: “Il vizio dei teologi inquisitori si realizzava in cerimonie scandalosamente oscene??? (Margaret Murray).
“La curiosità dei giudici era insaziabile, essi volevano conoscere tutto dei rapporti sessuali che le monache avevano avuto con il demonio entrando in ogni più piccolo dettaglio??? (Henry Lea). (Una prassi che si pratica ancora oggi nei confessionali), e Jacques Fines, cronista del tempo, scrive di aver visto gli inquisitori stessi violentare le suore durante i loro accertamenti. (Praticamente gli inquisitori sostituivano le dita con il membro).
- Perché il coito non costituisca peccato, lo sperma deve essere lasciato nell’interno della vagina oltre le labbra dell’utero (Ultra uteri labra). (Zacchia -Teologo).
- Per combattere la frigidità che si dimostrava attraverso la mancata erezione del pene, se si dovevano far celebrare tre messe secondo Sanchez, per gli altri teologi era invece più efficace ricorrere all’esorcismo o alla pratica della comunione.
- Il coito anale non costituisce peccato mortale se viene concluso nella vagina. (Sanchez -Teologo).
- I seminaristi e i giovani preti commettono solo peccato veniale se arrivano all’eiaculazione attraverso semplici carezze. (Diagonali).
- Contrariamente alla polluzione involontaria che non genera colpa, è da ritenersi peccato gravissimo la masturbazione perché essa, secondo a chi si rivolge il pensiero, corrisponde all’adulterio, all’incesto e allo stupro. La masturbazione diventa poi un orribile sacrilegio se l’oggetto del desiderio è la Beata Vergine Maria. (Sanchez - Teologo).