La guida galattica per gli autostoppisti

hhgglogo.pngHo appena finito di leggere questo meraviglioso libro (Guida galattica per gli autostoppisti), e adesso non posso fare a meno di pensare a che razza di coglione che sono stato a non averlo letto prima.
Infatti era una vita che rimandavo questa lettura e sparavo cazzate (cosa per altro piuttosto frequente per me) a proposito del numero 42. Ma solo adesso sono consapevole di questa assoluta verità!!Qualche tempo fa (primi anni ‘90) ci avevo provato anch’io con un piccolo stambecco di plastica, a dare la risposta finale alla grande domanda sulla Vita, l’Universo e Tutto, ma ho perso gli originali (chissà in quale arcana memoria di massa o supporto cartaceo saranno andati a finire i miei testi adolescenziali), ma questa è un’altra storia.

Una ancor peggiore impressione di coglionaggiane su di me l’ho avuta, se possibile, scoprendo che esistono in rete versioni scaricabili dei romanzi di Douglas Adams. Che aspettavo a leggerli? Lo sa Iddio!E voialtri che aspettate? Se non lo avete già fatto, leggeteli subito!!

OK. Ma parliamo di cose belle, adesso: « è ufficiale: il 19 aprile 2004 sono iniziate le riprese della versione cinematografica della Guida Galattica per Autostoppisti, la cui uscita è prevista per il 2005. »Ho avuto un bel tempismo, non c’è che dire!!

Douglas Adams »

3 Commenti a “La guida galattica per gli autostoppisti”

  1. Cippa afferma:

    A me è capitato di vedere alcune puntate della tv series passata in Inghilterra agli inizi degli anni 80 della hitchhicker’s guide, che tra l’altro era nata originariamente come trasmissione radiofonica. Belline, ma niente in confronto allo statuario Monty Python.
    Viva assomigliare a Maarit (quella originaria di vicino a Pajala), canta una canzone chiamata “Rakkauden haudalla” (sulla tomba dell’amore). E io mi son ripreso una botta nel capo.
    A presto.

  2. Cippa afferma:

    Ecco, tanto lo sapevo che a mettere tremila link qualcosa scazzavo. Il secondo paragrafo doveva essere qualcosa del tipo:

    Viva Jonna Tervomaa, che non c’entra nulla, ma che comunque, oltre ad assomigliare a Maarit (quella originaria di vicino a Pajala), canta una canzone chiamata “Rakkauden haudalla” (sulla tomba dell’amore). E io mi son ripreso una botta nel capo.

    Sarà meglio che vada a fare la vaLLigia.

  3. gelma afferma:

    Nelle reti p2p si trovano anche le registrazioni audio dello spettacolo radiofonico che ando’ in onda a riguardo… oddio, se non ricordo male, la saga, nacque alla radio.