L’ideologia è morta. Viva l’ideologia.
Domenica ho visto il talk show della Dandini su Rai Tre, Parla con me. Un titolo che pare, e forse è, un omaggio ad Almodovar. Non l’avevo ancora mai visto. Bello. Mi è piaciuto parecchio, vuoi per i temi proposti che per la qualità degli ospiti.
A un certo punto, dopo la Mezzogiorno e la Idem, e già ero contento, ecco che arriva Cacciari. Che bellezza! Mi sono esaltato.
Oltre a esser stato intervistato da Vergassola sul balsamo per capelli che usa, il buon Massimo ha detto in parole semplici quel che già sappiamo. La sinistra perde. Perché? Perché dopo la morte delle ideologie, dopo la caduta del muro, la sinistra non è stata in grado di proporre alternative ideologiche convincenti e profonde, ma solo di ammettere i propri errori. Intanto la destra riesce a ripescare a man bassa dalla propria tradizione, semplificando, facendo appello ai valori classici, dando risposte chiare e concise ai grandi temi etici.
Insomma, la politica non si può ridurre a un fatto tecnico-amministrativo, bisogna riscoprire le motivazioni profonde delle proprie scelte. In una parola, ci vuole l’ideologia
Giovedì 18 Novembre 2004 @ 23:33
Si, però anche Cacciari c’ha un po’ rotto. E’ facile dire che la sinistra non vince perché non c’è l’ideologia e non proporre un progetto pragmatico riformista. Io, scusa, ma dissento. Secondo me invece la sinistra deve essere pragmatica e risolvere i problemi. L’ideologia, che poi si rifà in fin dei conti al culto del singolo e del mito indiscusso lasciamola alla destra. Un vero partito riformista e di sinistra non deve sollevare il popolo semplicemente indicando la strada verso un futuro migliore e sanza guerra. La sinistra deve essere capace di dare un lavoro ai giovani precari attuando una politica del lavoro innovativa, far si che la gente si sposi (anche con persone dello stesso sesso) e faccia figli, e che trovi una casa in cui vivere. Allo stesso tempo, permettere a chi vuole vivere per conto suo, di poterlo fare senza per questo andare dagli strozzini.
Scusa ma è troppo semplice per Cacciari dire così, anche perché scommetto che Cacciari stesso non ha mai votatato per bertinotti, che pure per tanti anni è stato l’unico a professarsi ‘ideologo’ di sinistra.
Con questo non voglio dire che la politica deve essere amministrazioni, anzi. La politica deve riempirsi di contenuti, ma contenuti pragmatici. Vuoi combattere la guerra: ritira le truppe dall’IRAQ. D’altronde anche la stessa dottrina marxista si rifa’ al pragmatismo e alla supremazia del valore economico sul quello sociale.
Diamo contenuti per risolvere i problemi, e non sovrastrutture ideologiche che poi mal si adattano alla soluzione dei problemi reali.
Secondo me infatti la sinistra perde perché non si propone più come alternativa nella soluzione dei problemi, ma come antitesi del berlusconismo (dimostrando quindi che lo stesso berlusconismo ha senso di esistere).
Ciao e viva il bejoulais!
Venerdì 19 Novembre 2004 @ 09:18
Grande Dani! E non perché sia d’accordo con te, ma perché hai partecipato alla discussione e mi dai modo di esprimere come la penso.
Allora, ben vengano le proposte concrete, ma ci vuole una base a supporto delle proposte che si fanno per risolvere i problemi.
Nel tuo commento hai citato temi fondamentali intorno ai quali c’è forte dibattito: il lavoro, i matrimoni (omosessuali e non), la famiglia, la guerra. Questi sono problemi che devono sì essere risolti con contenuti pragmatici, ma devono avere una base ideologica. Bisogna prima cercare di scoprire qual è il modello di società che vogliamo e quali sono i valori in cui crediamo per poter dare la giusta direzione alle successive scelte pratiche.
Secondo me attualmente la destra (quella americana in particolar modo) sta ritrovando le basi del proprio pensiero in un modello di società e valori tradizionali con forti connotazioni religiose, mentre la sinistra è solo in grado di dire che quel modello non gli va bene (o che certe persone non vanno bene, vedi l’antiberlusconismo da te citato) ma non è in grado attualmente, come lo è stata in passato, di proporre un modello alternativo che colpisca al cuore e al cervello delle persone…
Venerdì 19 Novembre 2004 @ 12:32
Saro’molto breve:
L’ideologia non e’ ne deve essere una sovrastruttura, ma bensi’ la colonna portante, la spina dorsale di una azione politica (sia essa di destra o di sinistra, qualunque cosa significhino).
Senza una base ideologica si puo’ pensare di risolvere i problemi in ogni modo, persino casuale e cosi’ abbiamo definito una azione politica (la famigerata politica shuffle).
Invece la base ideologica e’ quella che ci guida nelle scelte… dico male?
Venerdì 19 Novembre 2004 @ 14:29
Partiamo dall’inizio: quello che mi ha dato noia di Cacciari, è che a volte fa un po’ troppo il filosofo. Sembra che non sappia che la politica è anche compromesso, che non è detto sia per forza negativo, ma sia solo un momento di covergenzze fra esigenze diverse che in democrazia si devono per forza di cosa rispettare. A meno che non siano esigenze di Berlusconi (che fra l’altro apprendo proprio ora che è stato condannato dal suo stesso ufficio!!)
Secondo me si deve fare una grossa distinzione fra ideologia e idee. Non è detto che da un’ideologia nascano per forza di cosa idee buone. Quello che voglio dire è che non ci deve essere per forza un’ideologia dietro, ma casomai un’idea di società che ci deve portare ad individuare innanzitutto i problemi. Quando dici che la destra americana ha vinto per l’ideologia è vero; ma è proprio qui l’errore in cui non si deve cadere.
Secondo me l’azione politica deve innanzitutto individuare i problemi (ed è qui che interviene la politica in quanto scelta, i.e., la ricerca in italia fa schifo = problema –> aumentarne il livello con finaziamenti, oppure in italia c’è troppa evasione perché le tasse sono alte –> diminuire le tasse); se poi vogliamo dire che dietro tutto questo c’è un’ideologia, ben venga. Ma la parola stessa di ideologia mi sembra un po’ troppo forte e dogmatica per essere usata oggigiorno. Sennò, andando molto in la con il discorso, si rischia di fare come le brigate rosse o (il cretino di) Casarini, che per un’ideologia fanno azioni del tutto insensate.
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 11:44
A parte il fatto che secondo me è scorretto rimproverare a Cacciari di fare un po’ troppo il filosofo (in quanto egli è, evidentemente, filosofo), ora basta, questa festa è insoddisfacente.
La sinistra mi ha stancato: stiamo persino a discutere su cosa si debba discutere.
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 15:48
Per superare la stanchezza di Mau vi invito a leggere un articolo pubblicato sul sito di Repubblica nella sezione Diario intitolato Terza Via scritto da Bill Clinton. Dove si cerca non solo di trovare pragmaticamente una soluzione ai problemi, ma si dà anche una validità “ideologica” e un percorso valoriale a tali argomenti.
Ho messo volutamente le virgolette alla parola ideologia, perchè spesso si assegna quasi un valore religioso-integralista seppur laico, che spesso non permette il confronto delle idee (che come dice Daniele sono il vero punto centrale della discussione).
Non credo poi si possa parlare per la destra di ritorno ai valori, ma poi quali valori la famiglia, la religione, l’educazione, etc. non sono forse il bagaglio di tutto il nostro mondo occidentale, ma di una risposta al nostro desiderio di avere una nostra identità, che ci permetta di affrontare i cambiamenti che il mondo ci mette di fronte.
L’errore più grande che si possa fare è quello di creare un mondo senza Identità distinte. Solo sapendo quello che si è ci possiamo confrontare con gli altri, non diversi, nemici, infedeli, ma altre identità che per storia, cultura, religione hanno avuto una crescita diversa
dalla nostra. Secondo me è qui la sfida che la Sinistra, i progressisti, i democratici chiamateli come volete deve affrontare: creare un modello in cui le differenze dialogano, si aiutano, risolvono i problemi e non si scontrano.
Tra l’altro che minchiata quella di non fare cenno alle nostre radici nella Costituzione Europea, magari non solo quelle giudaico-cristiane (che potevano apparire solo come contraltare all’integralismo islamico), ma anche come dice Bertinotti l’illuminismo, il movimento operaio etc.
Mi sa che abbiamo creato una splendido corpo, senza testa!!!
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 15:54
Per completezza vi segnalo quanto consigliato dal buon Neri: Terza Via.
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 16:35
Idee, ideologia… Be’, la bistrattata parola ideologia cosa vuol dire? Vediamola un attimo, alla maniera di Cippa:
Per il Garzanti:
[…]3 sistema d’idee che costituisce la base per l’azione politica e sociale: l’ideologia liberale, marxista, cattolica
4 complesso di credenze e di valori propri di un gruppo sociale, di un popolo o un paese: l’ideologia nazionalista, americana.
Secondo il De Mauro:
s.f.1 CO complesso di idee e principi propri di un’epoca, di un gruppo, di una classe sociale e sim.: i. marxista, liberale, socialista; i. nazionalista; i. borghese, contadina […]
Ecco, se intendiamo la parola “ideologia” semplicemente come complesso (magari coerente, fosse possibile) di idee mi pare che almeno siamo tutti d’accordo.
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 17:39
Si, in questo si. Il problema comunque è quasi storico, perché è complesso definire adesso l’attuale ideologia, quando siamo immersi nel nostro periodo storico. Comunque la definizione secondo Marx riportata dal De Mauro è ugualmente interessante.
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 17:43
Sì, però se Cacciari ci ha un po’ rotto, Marx ci ha sfracassato le balle. M Karl Marx, W Groucho Marx!
Lunedì 22 Novembre 2004 @ 18:20
Il Grande Maurello s’è alterato.
Comunque la terza via era un’idea di Enrico. Ma che gli vogliamo rubare il copyright?
Da questo punto di vista, noi consideriamo l’esperienza storica del movimento socialista, nel suo complesso, nelle sue due fasi fondamentali: quella socialdemocratica e quella dei paesi dove il socialismo è stato avviato sotto la direzione di partiti comunisti nell’est europeo. Ognuna di queste esperienze ha dato i suoi frutti all’avanzata del movimento operaio, ma entrambe vanno considerate criticamente con nuove formule, con nuove soluzioni, con quella, cioè, che noi chiamiamo terza via, la terza via appunto rispetto alle vie tradizionali della socialdemocrazia e rispetto ai modelli dell’est europeo. Si tratta di una ricerca nella quale vediamo impegnati non solo alcuni partiti comunisti, ma anche alcune delle socialdemocrazie, o almeno, alcuni settori della socialdemocrazia, dove questo stesso tema viene discusso e approfondito.
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 08:23
Ciao Giaaaaaanniiiiii!!!
**SPLOTCH**
Ah!Ah! Che bello! Un garrulo uccellino mi ha depositato una bella pataccata di ottimismo in faccia!
E’ proprio vero che l’ateismo e’ il profumo della vita!
Corri alla UniEuro!
Ci sono alberi che regalano la droga, tastiere che vanno in retromarcia!!!
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 11:44
Però non sembra lo stile della Silvina…
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 12:00
Secondo me è un troll
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 12:04
Anche secondo me. È una versione italiana del troll: il ci-troll (in svedese la “o” si pronuncia “u”)