meSphyncione 0.1
L’interpretazione di Edo e Mau dello sfincione palermitano (cfr. categoria MoBlog) prevede che il ripieno sia costituito da cipolla soffritta, polpa di pomodoro dello zio Yuri, acciughe (troppe acciughe, Dio Santo, troppe) e caciocabaddu. Il tutto viene inserito nel prestigioso impasto di forma allungata e poi cotto in forno per venti (30) minutini. Il risultato è un composto anomalo che realizza l’ideale sardelliano del triplo strato ghisa-acciughe-ghisa, benchè mangiabile.
Lode allo zio Yurix che, nella sua infinita (e oserei dire ormai veneranda) saggezza (ce lo dice Hillman) aveva dato scarsa fiducia all’esito dell’esperimento e aveva approntato le contromisure pizzianiche che hanno consentito di dar libero sfogo alle velleità fameliche delle nostre voraci fauci. Insomma, s’è mangiato uguale, e non poco.
Non vedo l’ora di fare uno Sfincione 0.2 con olive e patate e senza l’ombra di un acciuga (così magari lo assaggia anche la Silvia).
Comunque, se una cosa ho capito dello sfincione, è che ne esistono infinite varietà…
Martedì 2 Novembre 2004 @ 16:04
soprattutto esiste quello buono e quello non-buono cui meSphyncione 0.1 apperteneva
Mercoledì 3 Novembre 2004 @ 00:05
mmm… quando fai quello senza acciuga chiama!!!
Giovedì 4 Novembre 2004 @ 15:38
In realta’ chiunque voglia provare la bontade del meSphyncione 0.2 (multi threaded, anciovyless) deve dare la sua magione e il suo forno (alla stregua dello zio YuriX)