Pane amore e sanità
La maiala di tu’ ma’!
Da qualche tempo capita di vedere sugli autobus questo cartellone pubblicitario dal significato un po’ oscuro. Alla prima occhiata mi sembrava la pubblicità di qualche centro commerciale o di un film (a sfondo erotico, del buon vecchio Tinto Brass). Poi mi sono reso conto che accanto alla tristanzuola parafrasi del titolo del film di Comencini c’era il simbolo del Ministero della Salute a patrocinarne la presenza.
Ma qual è il senso di una cosa simile? Pubblicità al Servizio Sanitario Nazionale? Che significato ha?
Cercando su Internet ho finalmente capito che l’iniziativa fa parte di una campagna del Ministero della Salute per la “Buona Sanità” nella quale, fra le altre cose, si commemorano i 30 anni della legge del 1978 che istituì il Servizio sanitario nazionale (non torna, è del dicembre 1978 e siamo nel 2007).
Mi sono anche visto il filmatino con l’intervento di Prodi che sproloquia sull’immagine dell’infermiera (porcella) e smentisce i luoghi comuni della malasanità. Al di là del contenuto del suo intervento, sul quale non mi voglio pronunciare, dato che su alcuni punti si può essere anche d’accordo, mi chiedo quale sia lo scopo e l’utilità di una simile campagna che, pare, sia costata circa due milioni di euro.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 00:17
Che vuoi farci Mau siamo in Italia … qui è tutto un gioco
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 10:04
Ma un vi va mai bene nulla, eh!
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 10:52
Contravvenendo a un “accordo verbale” con il titolare MAU, che sanciva il non intervento nei reciproci blog, mi permetto di asserire che questa pubblicità è “geniale”, nel senso di “geni del male”. Se le immagini fossero affisse per pura casualità accanto ai cartelloni dei night club “Excelcior” o “Streap tease”, vorrei sapere chi capirebbe la differenza. Anzi, da un punto di vista d’immagine evocativa, io andrei a cercare nell’elenco il nuovo locale appena aperto “Pane, amore e sanità”.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 12:42
Guardando le fonti ufficiali si legge:
“La campagna giunge alla vigilia dei primi 30 anni del Servizio Sanitario Nazionale e per l’occasione è stato presentato un inedito dossier che mette a confronto il sistema sanitario italiano con quelli dei principali Paesi europei, del Canada e degli Stati Uniti d’America” (dal comunicato stampa del Ministero della Salute).
La cifra dei due milioni di euro non l’ho trovata da nessuna parte. Magari ci sono anche i soldi del confronto del sistema sanitario.
Oltretutto, questa campagna pubblicitaria (criticabile certamente per la poco chiara efficacia del messaggio: un si capisce icché vor dire) promuove anche la Sterpaia, un laboratorio “culturale” sostenuto dalla Regione Toscana e da università e altri enti toscani.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 12:55
Bel video, sì, sul sito della Sterpaia. L’infermierina con la bandiera svizzera in testa (non è la Croce Rossa, infatti) è proprio una bella gnocca…
Ma vediamo come si giustifica questa campagna:
Insomma, è propaganda…
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 13:01
E che male c’è a fare un po’ di propaganda. Visto che la sanità italiana è fra le migliori al mondo (vedi Moore e recente post di Edo) e la gente continua a parlarne male, che diamine, facciamo un po’ di propaganda alle cose italiane che riescono col buco!
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 14:31
Mah? A me pare un po’ una presa di culo. Voglio dire, con la sanità pubblica, personalmente, mi son trovato quasi sempre bene, ma che c’entra?
Fra l’altro è vero che non si capisce quanto sia costata questa campagna (la cifra dei due milioni di euro la si legge in un forum accaso) ma vedrai è costata anche di più: paga Toscani, paga la modella, fai la conferenza, produci e attacca i cartelloni in tutt’Italia. Il tutto completamente accaso.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 15:18
Dunque, se la strategia è: “la campagna di Oliviero Toscani sarà rappresentata da manifesti e supportata dalla diffusione di dati rispetto all’efficienza della sanità in Italia”, non mi sembra di doversi lamentare tanto.
Sono certo dell’opinione che il messaggio su quel poster è assolutamente incomprensibile, ma se successivamente il veicolo pubblicitario viene usato per mostrare dati informativi alla gente, allora non vedo qual è il problema. Certo, le spese, ma non per il costo, quanto per la trasparenza. Invece di lamentarmi del costo, mi lamenterei del fatto che non viene mostrato.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 17:35
Boh! Continuo a rimanere dell’idea che appendere quei manifesti su autobus e spazi pubblicitari sia una cosa totalmente inutile, addirittura irritante, e assolutamente priva di dati informativi.
È come quando reclamizzano l’obbligo di pagare il canone RAI con spot a dir poco martellanti. Come se avessi la possibilità di scegliere di non pagarlo. In Germania viene l’omino della televisione a casa tua e ti chiede i sordi. O non ti fai trovare in casa, oppure paghi.
Fare la pubblicità alle cose pubbliche per cui si pagano delle tasse obbligatorie e delle quali si ha poi diritto a usufruire mi sembra come mettere il cartello monitor sul monitor. Forse si son fatti delle matte risate.
Vediamo quel successivamente in cosa si traduce.
Venerdì 26 Ottobre 2007 @ 18:42
Giueeee, ma qui si va fuori tema! Aleeeeeee’!
Da queste parti fanno gli spot televisivi, ti vengono a bussare alla porta e ogni anno ti mandano il bollettino del canone TV precompilato a prescindere dal fatto che tu abbia la televisione o no. Eppure mezza gente non lo paga, soprattutto i giovani.
Sabato 27 Ottobre 2007 @ 01:27
Aaaaarggghhhh! Maledetti suomelainen di paska!! Voi perkele!
Allora tanto per restare in tema di campagne pubblicitarie sociali discutibili fatte col denaro pubblico che va in tasca a Oliviero… ecco un’altra cazzata di Toscani promossa dal Governo che ho votato e dalla Regione Toscana…
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/10_Ottobre/24/pop_homo.shtml
Ma se poi l’omosessualità fosse una scelta? Quale sarebbe il problema? Cos’è sta ricerca di una presunta scusante genetica dell’omossessualità a tutt’oggi tutta da dimostrare? E poi, quel braccialettino con la scritta in francese per fare i politically correct…
E i denigratori di cotale campagna paiono essere tutti signori del centro destra pronti a sparare le peggio str*****e:
Sabato 27 Ottobre 2007 @ 11:07
Pero’ direi che il poster del neonato con il bracciale con scritto homosexual sia profondamente diverso nell’intento da quello della crocerossina svizzera.
Insomma alla fine il secondo fa propaganda a qualcosa che non ci e’ dato scegliere (e concordo col fatto che i soldi della campagna si sarebbero potuti spendere meglio), mentre il primo e’ contro la discriminazione sugli orientamenti sessuali.
Sabato 27 Ottobre 2007 @ 12:12
Bah, qui la mi pare tutt’un lamentassi
Domenica 28 Ottobre 2007 @ 01:04
Sì, sì, tutt’un pianto greco.
A me paian tutte bischerate queste campagne. Soldi spesi accaso. Speriamo i miei li usino per fare qualcosa di più utile per tutti, anche per me.
Domenica 28 Ottobre 2007 @ 11:57
Sieee! ora non si pole piu’ sbagliare grammaticalmente e accatiemmeellemente che ti correggano gli errori!
roba’appazzi
Domenica 28 Ottobre 2007 @ 16:51
Chi visse sperando…
Visto che queste “bischerate” ti irritano molto, perché non scrivi al ministero chiedendo delucidazioni (tipo finalità, costi, ecc.)? Poi magari ci fai sapere
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 11:28
Comunque Mau, non vedo il problema. A parte che vedendo la spesa per la campagna pubblicitaria magari scopri che costa tipo 1 per mille del ‘fatturato’ del SSN italiano, e poi scusa, non hai notato al festival della creatività? Stand delle università, centri di ricerca, istituzioni, tranvie, ecc. Che ti piaccia o no, la voce campagna pubblicitaria è qualcosa che ormai fa parte dei bilanciu di qualunque ente.
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 14:35
Fa piacere vedere tutta questa partecipazione alla discussione, pur non trovando sostenitori al mio facile brontolio anticampagna. Significa che son vivo e che mi date credito anche se non siete d’accordo.
@Dani: Non contesto l’esistenza a priori di una qualsivoglia campagna pubblicitaria, ma contesto quelle campagne pubblicitarie. In particolar modo, ovviamente, quella citata nel titolo di questo post. La sua scarsa comunicatività, la sua, a mio giudizio, evidente inutilità, i suoi costi, qualunque essi siano, anche avessero speso un solo euro, la sua scarsa fantasia, il suo orribile aspetto, la sua mancanza informativa.
Ma guarda, addirittura voglio insistere su questo punto. La Regione Toscana ha speso l’anno scorso 1 milione e 300 mila euro per quei manifesti sugli esami di screening oncologico (Pap test, Mammografia, Sangue occulto nelle feci). Pare che sia servita a poco, se, come si legge in questa pagina, hanno raccolto più di 1000 telefonate (in sostanza una telefonata ricevuta gli sarebbe costata poco meno di 1300 euro!)
Ciò nonostante hanno deciso di continuare a spendere altri soldi con gli stessi manifesti tristanzuoli e ciò nonostante trovo che una campagna del genere abbia molto più senso di quella promossa dal Ministero.
Ma questo era solo un esempio.
In questa pagina del Ministero sono elencate le varie campagne di comunicazione che il Ministero ha promosso nel solo 2007. Probabilmente nessuna di esse, devo ammettere, ha avuto su di me tanta efficacia comunicativa (e qui mi rimangio le parole scritte poco fa), come quella dell’infermiera porcella, perché le altre non le ricordo assolutamente (potrebbe anche darsi che non si sia visto alcuno di quei manifesti a Firenze). Tuttavia, le altre campagne mi paiono avere una qualche utilità. Questa invece, proprio non la capisco e non la sopporto.
@Raffa: Ok, raccolgo la sphyda, anche se non penso che mi risponderanno, ho appena scritto all’URP del Ministero della Sanità la seguente letterina:
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 15:48
Vabbè. Ma allora iddiscroso si conclude qui: la campagna un t’è garbata a te. Se è inutile, boh, chi può dirlo?!
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 16:00
Ok, qui è una gara a chi vuole avare l’ultima parola… ma non ci riuscirete, perché il blog è il mio, AH AH AH AH!!!
Dunque
1) Tutti i discorsi si concludono prima o poi. Volendo anche con una Reductio ad Hitlerum
2) Là dove l’essenziale è garantito, la definizione di utilità è opinabile. Per quanto, tutto sommato, lo sia anche quella di essenzialità.
3) Trovami un motivo per cui questa campagna è valida che sia diverso dall’aver fatto guadagnare Toscani. No, trovamelo.
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 16:17
Le pubblicità che non hanno effetto son proprio quelle che son passate inosservate. Alla luce dei fatti quelli son soldi più buttati via di questi. Anche se magari eran più utili.
Comunque datti una harmata. Mi par che la tua astinenza da Skype ti porti a sbrodare sul blogghe. Del tipo da qualche parte gna sburrare, via.
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 17:11
3) Festeggiare i 30 anni del servizio sanitario nazionale. Mi sembra un buon motivo.
Lunedì 29 Ottobre 2007 @ 17:59
Ah ah ah ah!!!
È bello vedere come su altri blog in cui si parla male di questa campagna i commentatori si uniscano al coro dell’autore mentre in questo, frequentato solo da amici, Dani e Raffa si facciano detrattori della mia minuscola protesta.
Mercoledì 31 Ottobre 2007 @ 12:05
Io sono daccordo colma u. Insomma, ok, festeggiamo i 30 anni del SSN. Allora facciamolo con una infermiera svizzera porcella che ci dica almeno qualche cosa circa il SSN. Non solo che ammicchi con le guance da Heidi.
Trovo questa campagna singolarmente stupida.
Martedì 6 Novembre 2007 @ 12:01
Il Ministero mi ha considerato e la mia email è stata girata all’Ufficio della Segreteria del Ministro:
Martedì 6 Novembre 2007 @ 14:17
Sieee
Fantastico
Mercoledì 14 Novembre 2007 @ 09:31
Ma “gb” sta per Gino Bramieri?