Tramvia sì, tramvia no
Domenica a Firenze c’è il referendum consultivo sulle linee 2 e 3 della nuova Tramvia.
In città c’è molta polemica e molta campagna a favore e contro.
Ho avuto recentemente anche una piccola discussione con Daniele, e devo dire che ero fortemente polemico nei confronti del nuovo mezzo di trasporto. Devo anche ammettere che il giorno prima avevo letto il volantino della campagna referendaria favorevole al SÌ (cioè contrario alla Tranvia) ed ero un po’ condizionato dai toni allarmistici, per non dire apocalittici, del messaggio. Leggendo e informandomi un po’ di più sono arrivato alla conclusione che… ho le idee ancora più confuse.
Se da un lato sono pronto ad ammettere che l’immobilismo non è una risposta efficace ai problemi di viabilità di Firenze, dall’altro mi sembra che i disagi e i dubbi che quest’opera pubblica porta inevitabilmente con sé non siano stati gestiti e chiariti sufficientemente.
Per esempio, non ho ancora capito se è vero o non è vero che intere zone resteranno isolate, se sarà impossibile accedere a servizi basilari, quali autobus verranno soppressi, se il cordolo alto 30 centimetri è una realtà, etc. etc. come sostengono i promotori del referendum. Un altro grande dubbio riguarda i tempi lunghi dei lavori.
Penso che l’opinione che le persone si fanno della questione sia molto legato alla zona in cui vivono e ai disagi che hanno dovuto subire o temono di subire. D’altronde è giusto così, e il fatto che ci sia un referendum è positivo, se non altro per saggiare il sentimento dei Fiorentini sulla questione. Lo trovo comunque un po’ tardivo. Peccato.
Per cercare di farmi un’idea più precisa in questo momento sto ascoltando il dibattito che questa mattina era su Controradio tra Matulli (Assessore alla mobilità) e Ranzanelli (promotore del referendum).
Update 13/02/2008
Ascoltare le opinioni e le ragioni dalla viva voce degli interessati mi ha dato motivo di ritenere molto più convincenti le ragioni di Matulli. Questo non vuol dire che non si debbano comunque manifestare ragionevoli dubbi su un progetto di alti costi e che porta con sé considerevoli disagi in fase realizzativa.
Mercoledì 13 Febbraio 2008 @ 10:07
Caro Mau,
Personalmente concordo con te sul fatto che il referendum andava fatto prima, in fase di progetto, e non adesso che sono stati inziati i lavori per spostare le tubature nei percorsi delle linee 2 e 3. Trovo anche che ci sia molta confusione, si dice che il tram rovinerà il duomo o il battistero, francamente in quella zona il tram andrà a batteria e non con linea aerea, poi si deve tener conto che le vibrazioni indotte sono minori di un autobus e quindi IN LINEA TEORICA dovrebbe arrecare meno danni alle opere civili, tutt’altro discorso è il fatto estetico: la livrea scelta per il tram non si sposa bene con il contorno archietettonico. MA il punto è che credo nessuno sappia qual’è il tram, bene il tram per firenze ha un nome Sirio, lo produce l’AnsaldoBreda (http://it.wikipedia.org/wiki/Ansaldobreda_Sirio) e lo si può vedere a Milano, Atene, Sassari ed in altre città.
Personalmente credo che ci sia un pò di confusione, che come al solito in Italia parta una crociata contro a qualcosa, con tanto di persone incatenate a tronchi e comitati di quartiere, guardacaso sempre dei quartieri in cui si stanno facendo i lavori mai in quelli non coinvolti. Io vorrei fare altre domande all’amministrazione comunale, tipo perchè si è dato in gestione il servizio alla RATP (praticamente l’ATAF di Parigi) per un numero di passeggeri spropositato rispetto alle stime realistiche, perchè non si è pensato di far passare il tram vicino l’uscita della FIPILI, da cui arriva il maggior numero di macchine che entrano in città, se i parcheggi scambiatori avranno una tariffa agevolata (stile 1 euro per un giorno) oppure tariffa oraria standard, quali linee Ataf saranno soppresse (qui ancora concordo con il Mau). Il resto, passatemi il termine sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, basta farsi un giro nelle città in cui è presente un tram per vedere che la sede stradale è esattamente come quella che stanno costruendo a Firenze.
Credo poi che anche nel caso passi il No (ovverso si fa la tranvia) la partita non finirà ma i comitati contro continueranno la loro lotta (come sempre in Italia). Guarda caso poi il maggior promotore del referendum antitranvia molto probabilmente sarà candidato sindaco per il centrodestra e qui si casca nel solito punt: tutto qui da noi si butta sulla politica cercando di attaccare l’avversario.
Basta mi son sfogato e come al solito ho buttato giù pensieri scollegati, ora torno al CAD.
Giovedì 14 Febbraio 2008 @ 20:48
Ricevo giusto oggi, o ieri, una email da un amico fiorentino, che mi inoltra una mail generata dai Verdi di Firenze. Ora, senza schierarmi a favore del Si o del No, non conoscendo quasi nulla della questione, in qualche modo ritengo che questa email possa dare dei buoni spunti.