Archivio di Novembre 2007

Installazione Debian netinst e V-Box Sagem Parla.it

@ Domenica 4 Novembre 2007 @ 22:48

Sul nuovo computer, sul mio vecchio disco EIDE da 200GB, ho voluto iniziare installando Debian Etch, col cd netinst, formattando /root, /usr e /var e lasciando buono tutto il resto, ovvero in sostanza la mia home directory.

L’installazione procede bene fino al momento di configurare apt.
L’update della lista dei pacchetti si pianta in connessione. Attivo una console, uccido il processo di apt, tento altri mirror. Stessa storia.
Penso di non essere connesso a internet. Provo da una console a tirare giù con wget qualche pagina web, tipo la home page di google. Funziona.
Provo a tirare giù, sempre con wget, la home page di qualche mirror.
Funziona.

Ok, decido di procedere lo stesso con l’installazione, installo grub, la macchina riparte perfettamente. Con vim edito /etc/apt/sources.list, e procedo all’update. Nulla, le connessioni vanno in timeout. Provo
altri mirror… nulla, stesso esito. In qualche caso il trasferimento comincia e poi va in stallo.
Provo con wget a tirare giù qualche pagina, anche le home page degli stessi mirror. Il comportamento è casuale. A volte va, a volte non va.
Provo google e altri siti: wget tira giù tutto perfettamente.
Allibisco! eh?? Immagino sia un problema di apt. Provo a verificare il CD, e mi dice che è ok. Il mistero si infittisce.

Dopo ardua ricerca in rete, richieste sulla mailing list Debian Italian e al mio personal guru, riesco a trovare la soluzione:

» Ubuntu Feisty: problemi di rete (per colpe altrui…)
» Bug #89160 in linux-source-2.6.20 (Ubuntu)

Il problema del malfunzionamento di apt era dovuto al mio router ADSL del menga: il V-box Sagem di parla.it che viene messo in difficoltà dalla TCP window scale option dei kernel più recenti.

La soluzione è disabilitare il TCP window scaling:

echo “net.ipv4.tcp_window_scaling = 0″ >> /etc/sysctl.conf
sysctl -p

e poi tutto funziona come si deve.

In fase di installazione di Debian questo purtroppo non si può fare. Per cui, per ovviare al problema, è necessario:

  1. Bloccare apt in fase iniziale di installazione, attivando una console e uccidendo il processo apt
  2. Proseguire con l’installazione con la configurazione di LILO o di GRUB
  3. Una volta riavviato il sistema, applicare i comandi summenzionati per disabilitare il TCP window scaling

Collegare cavi EIDE al contrario non è una buona idea

@ Giovedì 1 Novembre 2007 @ 14:52

Ho recentemente acquistato un nuovo computer grazie ad una vantaggiosa offerta dei negozi Expert. Si tratta dell’HP Pavilion a6126.it fornito in bundle con un monitor LCD 19″ (marcato anch’esso HP) e una multifunzione HP (che non essendomi di alcuna utilità, in quanto già in possesso di un’ottima multifunzione Canon, ho già rivenduto su eBay).
Grazie all’acquisto del nuovo computer ho potuto fornire Nico di un PC “nuovo fiammante“, unendo pezzi funzionanti del suo vecchio computer guasto ai pezzi della mia vecchia macchina che non mi interessavano, tra cui case, alimentatore, scheda madre e RAM.
Tra quelli che invece volevo riutilizzare nel nuovo acquisto c’erano la vecchia gloriosa Matrox G400 AGP, un hard disk IDE da 200 GB e un masterizzatore DVD IDE. Non ho potuto recuperare la scheda video a causa della mancanza di un controller AGP sulla nuova motherboard, anche se inizialmente ero convinto fosse presente, ma si trattava di una porta PCI Express. Riguardo ai dischi, inizialmente ho avuto qualche perplessità, visto che i computer più recenti montano tutti hard disk e controller SATA. Fortunatamente la scheda madre del Pavillon è fornita di un controller PATA (=IDE). Mancando però materialmente lo spazio per il cavo IDE a 80 fili (che ho scoperto non poter essere più lungo di 46 centimetri a causa di specifiche limitazioni tecniche, pena una riduzione della velocità di trasferimento dei dati) ho immaginato, nella mia ingenuità, di poter tranquillamente scambiare i connettori del cavo a mio piacimento, sì da poter connettere il masterizzatore al connettore “colorato” e scendere giù a cascata verso il disco rigido e la scheda madre.
L’idea si è rivelata pessima, ovviamente, ma l’iniziale funzionamento del sistema in queste condizioni non mi faceva sospettare che questa configurazione fosse tanto sconsigliabile.
Il nuovo computer è fornito di Windows Vista Home Basic, il quale probabilmente rimarrà presto solo un ricordo, ma di cui d’altronde ho pagato la licenza. Avviando il sistema operativo di Microsoft, nella configurazione hardware appena descritta, al semplice inserimento di un DVD vedevo comparire una bella schermata blu e il computer si riavviava. Nessun problema invece coi normali CD. Ovviamente ho subito accusato Windows di essere responsabile di tale instabilità.

Quando finalmente ho installato Linux mi sono reso conto che c’era qualcosa che non andava. Finalmente ho cominciato a vedere dei chiari segni di intolleranza del sistema operativo nei confronti di tale disposizione del cavo: dopo una serie di tentativi non andati a buon fine che ritardavano di gran lunga l’avvio del sistema (addirittura in fase di accensione del PC, prima del caricamento del MBR), Linux decideva di usare i dischi PATA (o IDE) alla velocità più bassa possibile.
Nella mia profonda ignoranza ho capito che la disposizione dei connettori del cavo EIDE non era così arbitraria solo grazie ai messaggi di log di Linux.
Ho dovuto fare i salti mortali (e impiegare un’intera serata) per smontare praticamente ogni pezzo del PC, alimentatore compreso, in modo tale da trovare una sistemazione dell’hardware che permettesse il passaggio dei cavi in maniera adeguata.
Una pagina web su Hardware Upgrade mi ha dato lume completo sulla faccenda: in particolar modo le voci “Come si collega il cavo alla scheda madre?” e “Cosa succede se collego il cavo a rovescio?“. Credo che tutto si possa riassumere nel suggerimento finale “Al di là dei colori o delle etichette, la regola generale è questa: il connettore più distante da quello intermedio deve essere collegato alla scheda madre, gli altri due alle periferiche