Archivio di Novembre 2004

La capra dei pompieri

@ Lunedì 15 Novembre 2004 @ 08:45

L’altro giorno in un post ho usato l’espressione “indietro come la capra dei pompieri” perché a casa mia si dice così, ma ho sbagliato. L’espressione corretta del vernacolo fiorentino è “furbo come la capra dei pompieri“, come ben sa chi possiede il libro del Raddi (A Firenze si parla così).Cito direttamente da quel libro:

FURBO COME LA CAPRA DEI POMPIERI. Sta per sempliciotto; Ingenuo. Tale e quale la candida mascotte dei pompieri fiorentini del secolo scorso, una capretta, appunto, che anziché al Campo di Marte o alle Cascine, pare che andasse a brucare l’erba nell’allora piazza Vittorio Emanuele II, attuale piazza della Repubblica. […]

Sapevo invece (e evidentemente sbagliavo) che la capra cercava l’erba in piazza della Signoria e che era “indietro” appunto perché in quella piazza non aveva più alcuna speranza di trovare l’erba.

Ulive

@ Domenica 14 Novembre 2004 @ 12:33

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Incredibile amici. Quest’anno anche gli olivi di Poggio Gherardo hanno dato il loro contributo.

Ancora riflessioni politiche

@ Venerdì 12 Novembre 2004 @ 12:23

bertinotti.jpgNemmeno lo sapevo cosa fosse la Bad Godesberg. Questa intervista del Fausto su Repubblica di 9 novembre mi è proprio piaciuta.

"Una Bad Godesberg europea per fermare la destra di Bush"
Il leader di Rifondazione e la lezione del voto Usa. “I repubblicani
investono sulla religione. Pera e Ferrara strumentalizzano”

Stralcio l’ultima domanda:

Onorevole Bertinotti, provi a tradurre questo suo lungo ragionamento in un’indicazione concreta, utile al dibattito politico italiano sui cosiddetti «valori»…
«Per me, sul piano dei valori, il modello resta la Costituzione italiana. Contiene la parte, e insieme il tutto. Si fonda sulla difesa e lo sviluppo della persona umana, e insieme è fondata
sul lavoro. Ieri era di De Gasperi, democristiano e cattolico, esattamente come oggi è anche mia, e mi consente di inseguire una via italiana al socialismo. Possibile che la sinistra non sappia "rivalorizzare" questo patrimonio?»

Ma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo? Ah già, ma qui si parla di dibattito politico italiano


L’intervista »

Civiltà automobilistica

@ Venerdì 12 Novembre 2004 @ 12:18

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Direttamente dalla finestra del mio ufficio. Da notare che quella sarebbe una fermata dell’autobus…

Occhiali in soffitta…

@ Giovedì 11 Novembre 2004 @ 18:30

occhialisoffitta.jpgE Mau spacca tutto…

Ieri stavo guardando il TG Leonardo e alla notizia “ecco il nuovo laser che manda gli occhiali in soffitta più in fretta” per fare un gesto furbo mi son tolto gli occhiali velocemente (così in fretta?), forse un po’ troppo.
Il gesto geniale mi è costato la rottura della stanghetta sinistra

Carbonara

@ Giovedì 11 Novembre 2004 @ 13:32

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mmm… che buona!

Accrocco

@ Giovedì 11 Novembre 2004 @ 09:01

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Riparazione d’emergenza.

Hawaii vs Alaska

@ Giovedì 11 Novembre 2004 @ 08:17

hawaska.jpgAlle Hawaii ha vinto Kerry, in Alaska Bush…

Questo ultimo mese ho avuto oltre 100 visite per ricerche legate ai termini “destra” e “sinistra”. In molti casi si tratta di chi cerca approfondimenti sull’incriminato libro di storia della De Agostini. Altre volte si tratta, mi par di capire, di studenti che cercano temi pronti sull’argomento. Questo blog non è in grado di fornire temi pronti, né tantomeno una risposta convincente alla grande domanda di filosofia politica su cosa siano destra e sinistra.
La categoria Destra e Sinistra che ho creato nel blog serve solo a raccogliere le riflessioni che da tempo sto proponendo agli amici (tutto è nato una sera con Edo che rigovernava e io che bevevo vino, ma la domanda non è certo nuova).
Qualche amico mi ha fatto notare che forse la domanda è oziosa e che alla destra non si deve dare troppa confidenza. Insomma, abbiamo scelto di stare da una parte, stiamoci.
La discussione poi l’ho riproposta anche a Neri e Pierlu lo scorso fine settimana, e naturalmente sto leggendo il saggio di Bobbio sull’argomento, ma tanto si fa così, per parlare. Nessuna pretesa di trovare una risposta, solo così, per fare due riflessioni, due chiacchere tra amici.
Il motivo del rispuntare continuo della domanda è l’esistenza delle persone di destra.
Non solo quelle che conosco, che vivono vicino a noi, ma anche i quasi 60 milioni di elettori di Bush non si possono ignorare, né si possono considerare semplicemente dei cretini o dei superficiali.

Nel parlarne con gli altri, della grande domanda destra/sinistra, ci si scontra con una serie di ostacoli. Mi pare di averne individuati tre particolarmente significativi:

  1. L’attuale situazione politica italiana non aiuta. La posizione del Silvio è preoccupante. Imbarazzante. Non è solo chi è di sinistra a dirlo. E probabilmente bisognerebbe dimenticarsense per un momento se si vuole cercare di fare una riflessione più astratta sui concetti di destra e sinistra.
  2. Le ideologie del passato e i loro errori sono scomode. Permeano i pensieri delle persone, alimentano i preconcetti. Sia da destra che da sinistra si può lanciare facilmente un j’accuse infamante sulle terribili esperienze totalitarie. Se si lasciano stare i totalitarismi ci si trova comunque a parlare del passato e degli inevitabili errori che ogni parte politica ha commesso. Anche in questo caso bisognerebbe trovare una specie di anno 0, si diceva con Neri. Un modo per tracciare una riga e ripartire. Ma non è facile, come fai? Allora bisognerebbe trovare un terreno comune, una carta di valori condivisi (potrebbe essere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ci si domandava con Edo?).
  3. Il pragmatismo smonta l’importanza della domanda. Cercando di superare il problema ideologico, si cerca di risolvere i problemi in maniera pragmatica, e di distinguere destra e sinistra dalle strategie adottate nelle soluzioni. Questo metodo porta facilmente a ridurre la politica a un fatto tecnico o a un fatto di interessi (di privati o di lobby). Sinistra e destra diventano semplicemente dei contenitori di comodo e si scopre che il problema è sparito, semplicemente perché destra e sinistra non sono mai esistite in un senso più alto che non fosse quello della parte di assemblea in cui ci si siede. Poi diventa difficile smontare chi ti dice che tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera.

Probabilmente questa domanda è davvero oziosa, una perdita di tempo. Forse è una roba molto italiana, o italiota. In Italia, come mi dice spesso Cippa, la politica è un fatto di costume più che di amministrazione del potere. Ed ecco che qualsiasi cosa, dall’abito al modo di lavarsi (vedi Gaber), diventa di destra o di sinistra.
Probabilmente il fatto più eclatante, nell’inutilità di questa domanda, è che la politica attuale è indietro come la capra dei pompieri, come si dice a Firenze. Semplicemente è inadeguata a dare risposte ai problemi. I problemi stanno diventando globali e le politiche rimangono nazionali. Mai come in questo momento molta gente si è chiesta se fosse giusto che a votare per la Presidenza degli Stati Uniti d’America fossero solo i cittadini degli Stati Uniti d’America. Be’, naturalmente, in un senso tradizionale, è sicuramente giusto. Ma questa attenzione alle elezioni americane, questa voglia di partecipare, esprimono indubbiamente il sentimento comune di come tutti siamo drammaticamente legati da problemi multinazionali (come le aziende che in gran parte li provocano) e come ci sia bisogno di una alternativa politica in senso globale. Ecco che qui Neri ed io ci siam messi a parlare dei movimenti no-global e di come le loro istanze siano portatrici di queste esigenze, ma, tragicamente, utopistiche, perché mancano gli interlocutori che abbiano davvero il potere di cambiare le cose. Gli Stati Uniti d’America da soli non (si) bastano.

La sinistra e la destra allora, ecco, via, progressisti e conservatori. Dire che Kerry è di sinistra mi riesce difficile, comunque nelle Haway ha vinto Kerry e in Alaska ha vinto Bush. Magari essere di sinistra o di destra ha a che fare con il clima… mumble mumble… no, non mi convince.

Marry An American

@ Lunedì 8 Novembre 2004 @ 19:46

marry.png«Ora che George W.Bush ha vinto ufficialmente le elezioni, la già bistrattata specie dei single Americani liberal e sexy cercherà disperatemente il modo di fuggire.
Questi poveri, spaventati (ma vogliamo dire arrapantissimi?) progressisti avranno bisogno di un rifugio sicuro.
Potete aiutarli. Aprite il vostro cuore e la porta di casa. Sposatevi un Americano. Intere legioni di Canadesi hanno già promesso di sacrificare il loro status di single per salvare i loro vicini del sud da quattro ulteriori anni di conservatorismo cowboy.
»
Ma… aggiungo io… perché limitare l’iniziativa al solo Canadà (con vasche e pesciolini e tanti fiori di lillà)?

Marry An American »

Post ARTEMIDE

@ Domenica 7 Novembre 2004 @ 01:19

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