Die guten Menschen

Le vite degli altri: ****

Spoiler:
In un regime dittatoriale, in cui anche solo fare una battuta satirica può essere motivo di recriminazione e difficilmente sai qual è il confine tra il lecito e l’illecito, l’arrivismo di individui senza scrupoli, l’ipocrisia, l’arroganza dei potenti ([dis]qualità umane presenti a ogni latitudine, longitudine e in ogni periodo) sono ulteriori limiti alla libertà di quanti non accettano di partecipare al gioco meschino delle parti, di farsi inghiottire in una spirale che conduce necessariamente ad un agire egoistico (mors tua vita mea, o, al limite, fiat mors mea: non ce la faccio e allora mi ammazzo). Eppure esistono le persone buone (die guten Menschen) e possono nascondersi proprio dietro uno spietato, metodico, efficientissimo agente della Stasi. Il convinto idealista, che non ha una vita sua ma la dedica esclusivamente al controllo di quella degli altri per un bene più grande in cui crede, non accetterà quelle ipocrisie e quell’arroganza che il suo inquadramento gli impongono proprio quando scopre che le vite degli altri possono essere fatte di passioni e sentimenti e che il regime che serve non è puro quanto le idee che sostiene.


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