(No ai) brevetti software
Ieri Linus Torvalds, Michael Widenius e Rasmus Lerdorf (gli ideatori di, rispettivamente, Linux, MySQL e PHP) hanno pubblicato una lettera aperta agli stati membri dell’Unione Europea affinché non venga adottata la contestata normativa sui brevetti software. (Ora capisco perché ieri Cippa mi ha segnalato la pagina della biografia di Lerdorf).
I brevetti software vengono presentati come una lecita protezione di idee originali a vantaggio del progresso tecnologico. In realtà sono il tentativo di consolidare le posizioni dominanti da parte delle grande aziende e di IMPEDIRE di fatto l’avanzamento del progresso. A proteggere il lavoro dei programmatori c’è già il diritto d’autore. I brevetti software rappresentano un grave rischio perché possono essere brevettate (e già lo sono) idee semplici e diffuse, e algoritmi noti, praticamente di dominio pubblico. L’Ufficio Brevetti Europeo ha già riconosciuto i brevetti alle barre di scorrimento, al carrello virtuale della spesa e a molte altre cose al limite del ridicolo. Il detentore di un brevetto ha il diritto assoluto su quella idea per ben 20 anni. Brevettare costa molto (circa € 30K), tutto a vantaggio del più forte. La faccenda non riguarda solo l’informatica, ovviamente. Nella moderna società dell’informazione il software è un settore importantissimo e l’adozione dei brevetti può avere gravi conseguenze su tutti gli altri settori economici, dalle banche alle assicurazioni, dalla distribuzione delle merci alla vendita al dettaglio.
L’Europa ha la grande occasione di essere libera da questo meccanismo perverso. Per saperne di più visitate il sito nosoftwarepatents.com. Speriamo bene.
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 09:01
Da Punto Informatico:
Brevetti software, mesi di suspense
Venerdì 10 Dicembre 2004 @ 18:56
Dimenticata una politica: intellettuali, non pane.
Martedì 14 Dicembre 2004 @ 09:56
Da Punto Informatico:
Brevetti, si prepara il regalino di Natale?