Sex crimes and the Vatican 2
Avrei voluto scrivere un po’ prima riguardo all’argomento, ma son stato un po’ impegnato. Come tutti ben sapranno, il video della BBC è andato in onda in Italia nel corso della trasmissione Anno Zero di Michele Santoro lo scorso giovedì. Il mio personale parere è che la trasmissione abbia dimostrato la totale irragionevolezza delle polemiche e della voglia di censura preventiva. Sembra di dire cose alquanto scontate, ma cosa c’è di meglio per giudicare se non guardare e discutere? L’accanimento dei censori la dice lunga sulla bassa stima che essi ripongono nelle capacità di giudizio delle persone e sul timore che qualcuno ha, evidentemente, di perdere posizioni di potere grazie alla semplice riduzione dell’ignoranza. O forse si trattava solo di pubblicità per la trasmissione, visto anche che, dopotutto, non è che si sia continuato a parlarne dopo la sua messa in onda? Quel che è certo è che ultimamente si respira un continuo clima di conflitto tra laici e cattolici e i nostri bravi politici ne cavalcano l’onda a ogni piè sospinto.
Martedì 5 Giugno 2007 @ 10:52
Non ho potuto vedere la trasmissione, ma da quel che ho letto in giro (ad esempio dal “riassunto” dello stesso santoro: “Parliamo di casi isolati, sarebbe un errore generalizzare???) sembra che si sia parlato piu’ dei casi di pedofilia in se’, che dell’attegiamento della Chiesa volto ad insabbiare tutti i casi simili…
Martedì 5 Giugno 2007 @ 14:43
Codesta infatti in sostanza è stata la linea difensiva di Monsignor Fisichella, che però non è stato molto efficace. Colm O’Gorman, l’autore del video, ha avuto modo di tirar fuori le accuse sulla politica della Chiesa nei confronti degli scandali di pedofilia, e anche un po’ “di sfogarsi”.
A me pare che sia stata davvero una buona trasmissione in cui si è dato possibilità di esprimersi a molte voci diverse, e di discutere del documentario DOPO averlo visto.
Mercoledì 6 Giugno 2007 @ 09:19
Si, comunque ha fondamentalmente ragione hronir, perché anche secondo me la trasmissione ha preso più la piega pedofila, senza troppo calcare la mano sul punto fondamentale, che è il fatto che la chiesa spesso ha deliberatamente coperto tali atti, che devono per forza di cose essere giudicati da un tribunale civile e non religioso.
Mercoledì 6 Giugno 2007 @ 11:22
A questo proposito, e’ interessante l’articolo di Travaglio sull’unita’:
http://www.onemoreblog.it/archives/016507.html
Mercoledì 6 Giugno 2007 @ 12:21
Quello che volevo dire infatti e che, molto meglio di me, scrive Travaglio in quell’articolo:
e ancora…
Mercoledì 6 Giugno 2007 @ 15:26
Hai toccato proprio una parte che mi ha lasciato perplesso. Perplesso perche’ non ho capito cosa Travaglio volesse dire: scoprire con grande sorpresa che non succede nulla, e’ bene o male? Intendo: lui si sta riferendo al lato positivo o negativo della cosa? Certo, non succede niente “di male” a dire le cose come stanno, ma non considero buona cosa che non succeda “nulla” dopo aver portato alla luce che il re e’ nudo: bisognerebbe vestirlo, o almeno nasconderlo e non lasciare che vada ancora in giro in quel modo. Constatare che “non e’ successo nulla”, esattamente come dopo le puntate di Report, e’ davvero sconfortante.
Ma Travaglio a cosa si riferiva?
Giovedì 7 Giugno 2007 @ 15:25
Secondo me sono entrambi gli aspetti ad avere grande importanza, anche se io volevo porre l’accento, e credo anche Travaglio, sul fatto che la censura è di per sé “negativa”, e dunque se la trasparenza non scatena il putiferio, la confusione, il litigio fine a sé stesso, ma dà l’avvio alla riflessione e al dialogo ciò non può che essere un bene.
Certo rimane il fatto negativo che, come ebbe anche a dire (Corrado) Guzzanti, in Fascisti su Marte, il problema dell’Italia non è mai stato che le cose non si vengano a sapere, ma che, una volta sapute, non cambi niente.
Domenica 10 Giugno 2007 @ 12:36
Comunque la riconquista della liberta’ di parola in Italia mi pare gia’ un ottimo risultato. Di certo non ci si puo’ aspettare che le gerarchie ecclesiastiche si dissolgano su questa (ahime’ annosa) questione.