Destra e Sinistra (4)

In attesa di leggere il saggio di Bobbio, ecco cosa mi segnala la Chiara.
Non so se sia vero, però sarebbe una reazione storiografica interessante e inquietante, dopo anni di storiografia marxista. Mi ricordo che i miei libri di liceo erano abbastanza a senso unico. Comunque se fosse vero, qui sarebbe roba da matti!!

Ecco cosa riporta uno dei nuovi libri di Storia contemporanea adottato da numerose scuole medie; il brano è tratto dal Capitolo 2, paragrafo 1 (La Sinistra storica al potere):

“Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi; inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione con cui curavano i propri patrimoni.

Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando perfino il bene della nazione ai propri interessi.

La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico”

(Bellesini Federica, “I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento”, Istit. Geogr. De Agostini, 2003, Novara)

20 Commenti a “Destra e Sinistra (4)”

  1. edo afferma:

    veramente edificante.
    peccato non citi la questione di inculamento dei banbini da parte dei comunisti, cosi’ la visione sarebbe piu’ ampia.

  2. Mau afferma:

    Guarda che i baNbini vengono mangiati dai comunisti, non inchiappetati

  3. edo afferma:

    cito:
    “Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati” quindi Berlusconi e i Forzaitalioti sono di sinistra?

    E’ per questo che siamo confusi…

  4. Enzo afferma:

    Avete visto la nuova pubblicita’ della telecom (sono a Milano in questi giorni e solo qui mi capita di guardare la televisione…)?!?! Quella che fa vedere Gandhi su maxischermi e conclude con un “se avesse potuto comunicare cosi’, che mondo sarebbe oggi?” o qualcosa del genere…
    Vi rendete conto?
    E’ agghiacciante!

  5. Mau afferma:

    Sì, in effetti ho avuto anch’io un certo moto di disgusto, pur essendo uno che dovrebbe aver studiato Ingegneria delle Telecomunicazioni. L’ho trovato assolutamente a sproposito.

  6. Mau afferma:

    Comunque per tornare all’argomento di questo post sembra che la faccenda segnalata sia vera:
    http://news2000.libero.it/editoriali/edp75.html

  7. Mac75 afferma:

    [IxT] Antibufala: il libro di scuola che insulta la sinistra e loda la destra

    Circola da parecchio tempo un appello, diffuso via e-mail, secondo il quale un libro di testo in uso nelle scuole italiane conterrebbe frasi ingiuriose nei confronti della sinistra politica italiana.

    L’appello parla di un “brano tratto da “I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento”, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2003, Bellesini Federica, manuale di Storia di IIIa media, capitolo 2, paragrafo 1, pag.34″, che reciterebbe cosi’:

    —inizio citazione —

    “Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi.
    Inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione e parsimonia con cui curavano i propri patrimoni.
    Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando persino il bene della nazione ai propri interessi.
    La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico”.

    — fine citazione —

    Il paragrafo citato sembra insomma insultare volutamente e palesemente una fazione politica e lodarne un’altra, con chiare allusioni alla situazione politica corrente, cosa indubbiamente fuori luogo in un testo scolastico che dovrebbe ambire all’obiettività.

    Prima che proseguiate la lettura mi tocca fare una precisazione, nella speranza di evitare il diluvio di insulti che arriva ogni volta che il Servizio Antibufala tocca argomenti politici: la politica italiana non mi interessa, per il semplice fatto che non abito più in Italia. Il mio atteggiamento verso la politica italiana è quel misto di curiosità e orripilazione che si prova quando si passa accanto a un incidente stradale. Non ho una missione politica da compiere o schieramenti da difendere. Sono insomma molto al di sotto di eventuali beghe politiche fra destra e sinistra.

    Detto questo, torniamo all’indagine. Il paragrafo incriminato esiste e la fonte citata è esatta. Ne trovate una scansione, gentilmente reperita da un lettore, insieme all’indagine completa sul caso, presso

    http://www.attivissimo.net/antibufala/sinistra_insultata/testo_scolastico.htm

    Tuttavia la frase acquisisce la forte connotazione di insulto politico a senso unico soltanto se viene estratta dal suo contesto.

    La pagina del libro di testo citato, infatti, è tutta scritta usando il presente storico: è sufficiente leggerla per intero per capire che il paragrafo si sta riferendo esclusivamente al periodo storico descritto (la fine del 1800).

    Inoltre la pagina contiene critiche anche per la destra, tant’è che il testo stesso dell’appello dice che i disonesti sono “professionisti, imprenditori e avvocati”.

    Non sembrano parole particolarmente adatte ad ingraziarsi la destra.

    E’ ovvio che i confronti con la situazione attuale vengono comunque spontanei. Ma è proprio per questo che si studia la storia: per capire da dove veniamo e come ci siamo arrivati alla situazione odierna. Come si suol dire, chi non impara dalla storia è condannato a ripeterne gli errori. Allo stesso modo, chi non impara a valutare il contesto in cui vengono dette o scritte le cose è condannato a trovare significati occulti anche dove non ce ne sono e a ignorare gli indizi contrari alla propria tesi preconcetta.

    C’è sicuramente chi potrebbe obiettare che le frasi incriminate sono comunque una forma di propaganda mascherata e disinformazione. Va considerato, tuttavia, che allo stesso modo anche la loro diffusione senza chiarirne il contesto è una forma di propaganda e disinformazione, ma in favore dell’opposta fazione politica. Un gioco molto pericoloso e poco costruttivo.

    www.attivissimo.net

  8. Mau afferma:

    Caro Mac grazie per la preziosa segnalazione. Attivissimo ha fatto, come sempre, un buon lavoro. Lo seguo da anni e sono un suo sostenitore, ma stavolta non mi trovo in accordo completo con Paolo. Infatti egli classifica come “bufala” la notizia, ma in realtà non lo è: pur essendo un estratto la citazione è autentica. Il brano incriminato, inquadrato nel contesto, perde solo in parte la forte connotazione politica.
    Si tratta comunque di interpretazioni, che ciascuno di noi formula diversamente, in base alla propria cultura, formazione, appartenenza politica.
    Il fatto comunque che questo testo sia stato oggetto di interrogazione parlamentare è indicativo della sua scarsa obiettività. O no?

  9. paolo afferma:

    Di onestà storiografica, mi sembra, non è proprio il caso di parlarne.
    Non c’è contestualizzazione che possa giustificare un manicheismo tanto spicciolo, quale quello che emerge dal passo in questione. Buoni e parsimoniosi aristocratici che vegliano coscienziosamente sul bene del popolo; scaltri e avidi arrivisti che non sognano altro di gozzovigliare a spese del sacro diritto di governo degli Illuminati tutori. E’una versione a malapena laica del diritto divino del Potere, quella che viene fuori da questo ritrattino agiografico.
    Pensiamo che ai ragazzi di scuola media non si possano proporre altro che banalizzazioni di questo tipo? E soprattutto, è Storia questa carrellata di giudizi di valore sulla personalità di imprecisati uomini politici della Destra e della Sinistra?
    E poi in quella conclusione c’è ben più di una strizzata d’occhio subliminale al chiacchiericcio politico attuale.
    La cultura dell’obbligo forse non è destinata ad altro che ad essere il tentativo di allevamento intensivo dei futuri conformisti, rassicurati e rassicuranti nella loro superficialità di giudizio. Il potere - pardon! il Bene del Paese - sarà eternamente grato a tali premurosi maestri.
    Concludo precisando ancora: non è la malcelata malafede politicizzata che mi disturba, ma la bassa e offensiva concezione che si ha delle capacità di giudizio dei ragazzi, nonchè del senso profondo dell’educazione, che è l’autonomia di giudizio.

  10. Mau afferma:

    Il commento di quest’ultimo Paolo è complesso, ma assolutamente condivisibile, almeno da parte mia.

  11. vico afferma:

    Temo che ci sfugga l’inquadramento storico. In quel contesto destra e sinistra erano riferiti sostanzialmente ad aree di uno schieramento per definizione liberale, rapportati ad oggi destra estrema contro destra (come sapete la definizione destra sinistra si ha con la posizione occupata alla camera). I socialisti e i repubblicani ( allora i comunisti non c’erano) erano fuori dalle aule parlamentari. Forza italia sarebbe un partito di “sinistra”.

  12. Mau afferma:

    Al di là del contesto storico il problema è che qui, come evidenzia Paolo, ci troviamo di fronte a un giudizio etico generico e manicheo. Una semplificazione, e per di più un giudizio, insomma. Ben poco di storiografico.

  13. antonio revelli afferma:

    un solo suggerimento per la De Agostini: se per caso vuole ripubblicare idiozie del genere, cambi titolo al libro. Suggerisco: Sulle autostrade dell’ignoranza e del settarismo.

  14. Cippa afferma:

    C’è un aggiornamento interessante sul soggetto sul sito scuola.com (della De Agostini):
    A proposito della polemica sul testo di storia:
    le nostre riflessioni
    .

    Per approfondire il soggetto di cui si parla nella citazione, molto interessante è questa pagina sul trasformismo e l’avvento della Sinistra storica al potere.

  15. Marco afferma:

    Il sito www.ds.rimini.it ha rilanciato la denuncia alla quale ha risposto la casa editrice. Di seguito la replica del Segretario prov.le Ds Riziero Santi

    Galeotto fu il verbo Libri Se questa è scuola?!

    La De Agostini conferma e rilancia: ?La sinistra al governo non fu poi così lodevole.? Questo il succo della risposta della Casa editrice novarese alla nostra denuncia, peraltro non nuova, su un brano del libro di testo per le scuole medie di Bellesini Federica, “I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento”, Istit. Geogr. De Agostini, 2003, Novara.
    ?Come si fa ? si chiede la Casa editrice ? a confondere oggi la sinistra e la destra dell?Italia risorgimentale e post-risorgimentale con sinistra e destra che si sono manifestate nel corso del ?900??
    Appunto, diciamo noi, come si fa?
    Si fa solo, ad esempio, come col brano in questione: usando il verbo al passato quando si tratta di descrivere le ?virtù? della “destra”, e il verbo al presente quando si tratta di descrivere i ?vizi e le malefatte? della “sinistra”.
    Se si va al merito siamo ancora noi a chiedere: come si fa!?
    E’ storicamente scorretto usare le categorie della destra e della sinistra riferendosi al periodo storico risorgimentale senza precisare che il Partito Socialista nasce solo nel 1892, e che quindi in quell’epoca la differenza fra destra e sinistra era esclusivamente dovuta alla posizione occupata nel Parlamento. A sinistra siedevano i nuovi ceti emergenti radicali, repubblicani, e chi viveva l’emancipazione come riscatto del popolo italiano. A destra siedevano i più eminenti personaggi della vita pubblica per censo e per prestigio sociale.
    E’ storicamente scorretto, e bisogna essere attrezzati di una buona dose di faziosità per dare giudizi politici, in un libro di scuola, usando categorie come destra e sinistra, e non per singole esperienze, epoche e personaggi.
    E’ storicamente scorretto affermare che la “destra” era, comunque, migliore della “sinistra” quando in verità ha perso le elezioni, nonostante che allora a votare fossero esclusivamente i ricchi.
    Eccome se si fa! Con un verbo si manipola la storia e con un concetto le intelligenze. Ma questa è la scuola della Moratti!

    Riziero Santi

    6 ottobre 2004

  16. antonio revelli afferma:

    ho letto le giustificazioni piuttosto penose dell’editrice, di cui, tra l’altro, sono cliente da anni per certe pubblicazioni validissime a livello divulgativo di media cultura. Se i Signori della DeAgostini rileggeranno queste note, sono invitati a cercare argomenti meno puerili e più convincenti: quanti, tra i ricchi eletti in parlamento, possidenti o finanzieri scambiano il “bene della nazione” con il bene dei loro traffici e il prosperare delle loro aziende? Questo è avvenuto e questo avviene ancora, con leggi costruite ad hoc. Se proprio non si vuol rivedere quel testo fazioso, ritorno a suggerire il titolo “sulle autostrade, ecc…” antonio revelli.

  17. edo afferma:

    Grazie Paolo!

    Non solo sei riuscito a formalizzare parte del mio pensiero, ma me l’hai anche chiarito.

    Comunque, il testo e’ un bel equilibrismo stilistico sui tempi dei verbi per dire cosa si vuole senza dirlo direttamente…

  18. Cippa afferma:

    Lobo sinistro del cervello del Cippa:Questo post è principalmente dettato dalla voglia di citare J. S. Mill).

    Lobo destro: Leggendo i vari commenti sulla questione proposta (alcuni per altro di toni abbastanza accesi), ho cercato di seguire uno dei consigli dettati da John Stuart Mill nel suo libro “Sulla libertà”:

    […] per ogni questione su cui è possibile una differenza di opinioni, la verità dipende dalla scoperta del punto di equilibrio tra due serie di ragionamenti contrastanti.

    Ecco, io non ce l’ho fatta. A trovare ’sto punto di equilibrio. Anzi, non ce la faccio a trovare manco un punto nel mezzo. Però, visto che oramai J. S. Mill l’ho citato, mi permetto di parlare a vanvera.

    Condivido le parole di Paolo quando dice che non c’è contestualizzazione che possa giustificare un manicheismo tanto spicciolo, quale quello che emerge dal passo in questione, anche se ho dovuto cercare le parole “contestualizzazione” e “manicheismo” nel dizionario per esser sicuro di aver capito. Effettivamente l’autrice mi pare abbia voluto semplificare un po’ troppo la faccenda. Sembra quasi un modo di parlare da mamma, o forse da nonna, vista la collocazione storica della faccenda.

    Non condivido invece il suo passo: c’è ben più di una strizzata d’occhio subliminale al chiacchiericcio politico attuale. Nel senso che non condivido l’uso dell’aggettivo subliminale. Visto che oramai ho l’abitudine dei dizionari, il Garzanti ci dice che subliminale significa:

    subliminale, agg.
    […]
    (psicol.) si dice di sensazione che rimane al di sotto del livello di coscienza.

    Non sono d’accordo perché non riesco ad immaginarmi la schiera di studenti delle scuole medie che, sebbene abbiano chiaro a livello razionale che di Destra e Sinistra storica si sta parlando, vengano subliminalmente condizionati a valutare allo stesso modo gli schieramenti politici odierni. Usando ancora le parole di Paolo, se ci si sgomenta per l’effetto di una frase del genere sugli studenti delle scuole medie si dimostra secondo me una bassa e offensiva concezione che si ha delle capacità di giudizio dei ragazzi. I quali hanno (si spera) a quella età ancora abbastanza fantasia da decidere di uscire in giardino a giocare con gli amici invece di restare in casa a rimuginare su ’sta palla di storia italiana che pare non finisca più.
    A meno che ad una mamma non capiti di leggere una frase come quella in questione e non si metta ad urlare, davanti al figlio: “Carlo! Carlo! Senti quello stronzo di B. cosa fa studiare al bambino!”. Ecco, quel bambino avrà sicuramente le idee più confuse (o più chiare?) sulla differenza tra storia e politica e - cosa ben più importante - avrà perso un pomeriggio in giardino a giocare a pallone con gli amici.

  19. LGdB afferma:

    Grazie per la discussione che ho letto con piacere decidendo di inviare, come non accade quasi mai un mio commento breve.

    Gli “analisti” ci hanno detto di leggere il testo, o il pezzo di testo, all’interno del suo contesto , senza estarpolarne frammenti, al fine di comprendere bene il senso profondo dello scritto senza manipolare quindi a proprio favore un contenuto che appare, a detta di molti, già manipolato.
    Personalmente trovando corretta questa osservazione, come quella che contestualizza storicamente le dichiarazioni, invito a considerare anche l’aspetto psico comunicativo , nonché persuasivo, che l’intero testo dà nel contesto sociale, politico ma soprattutto culturale odierno.
    Non mi interessa la lettura storiografica o politologica approfondita, che evidentemente un ragazzino delle medie non può dare, mi interessa invece l’analisi di quel testo come avviene nella psiche del suo target.
    Quello di cui sono convinto, dopo attente riletture è che in sintonia con i palinsesti tv e alcuni giornali-riviste, i libri si apprestino a divenire un nuovo strumento non tanto di “fazionamento” scusate l’espressione, quanto di appiattimento ed omologazione di massa. Certo la cosa come dice Attivissimo non fa piacere nemmeno alla destra, almeno di primo acchito aggiungerei io. I vantaggi di questa opera di ignorantizzazione delle classi medie giova alle destre nel lungo, lunghissimo periodo, portando alla luce intere scuole di qualunquisti, motivazionalmente apatici o Psicoapatici.

    Luciano

  20. Cippa afferma:

    Bada che bel controesempio!
    Cito fuori dal contesto:

    I vantaggi di questa opera di ignorantizzazione delle classi medie giova alle destre nel lungo, lunghissimo periodo, portando alla luce intere scuole di qualunquisti, motivazionalmente apatici o Psicoapatici.

    Chi l’ha detta questa frase? Giuseppe, Palmiro o Fidel?