Impressioni sull’Iran (prima parte)

@ Lunedì 26 Novembre 2007 @ 13:29

La prima puntata di una serie dedicata all’Iran. Chiaccherata via Skype Firenze - Leiden - Oulu tra Mau, Edo e Raffaello.

Musica in Creative Commons di Matt Pepper Trio dall’album Une Femme (da Jamendo: www.jamendo.com).

icon for podpress  Impressioni sull'Iran (prima parte) [12:34m]: Play Now | Play in Popup | Download

Stanza invasa

@ Domenica 25 Novembre 2007 @ 23:59

La mia stanza invasa dai computer

Certo ne hai di tempo da perdere

@ Venerdì 23 Novembre 2007 @ 23:39

Non è tempoLa frequenza con la quale sento questa frase, non necessariamente rivolta nei miei confronti, se un tempo poteva suscitare in me qualche malcelato senso di colpa (per via di tutto il tempo che sono andato perdendo, in passato) adesso suscita in me solo irritazione. Anzi, la ritengo addirittura intollerabile.
Che cosa vuol dire? A chiunque sia rivolta, per qualsivoglia motivo, il suo senso è solo quello di esprimere disaccordo nei confronti dell’attività scelta dal proprio interlocutore, il quale, a meno che non stia morendo di fame o stia effettivamente lasciando morire qualcuno a causa del tempo sprecato ha tutto il diritto di farne quel che vuole, del proprio tempo.
Il tempo sprecato è un’impressione del tutto personale, un tempo fatto di rimpianti… e quello è un tempo futuro, un tempo per il quale c’è ancora tempo nel momento in cui si perde tempo. Soltanto quando è passato del tempo, si può pensare che il tempo di un tempo sia stato sprecato.
Qualcuno potrebbe per esempio accusarmi di sprecare del tempo con questo blog (e in particolar modo scrivendo questo mio post) ma allora sta perdendo il suo leggendomi…
Chiunque, a meno che non svolga una professione in cui è impegnato unicamente a salvare vite umane o in ogni caso a dedicarsi a tempo pieno agli altri e non si conceda mai un momento di pausa se non per riposarsi fisicamente, prima o poi riserva parte del suo tempo a fare qualcosa che agli occhi di altri può essere totalmente inutile. E allora non può concedersi il lusso di mettersi in cattedra e giudicare le attività altrui come sprechi di tempo.
Come si mìsura l’utilità del tempo? Come ci si può arrogare il diritto di valutare l’utilità del tempo impiegato dai nostri simili?

Non date tempo al tempo. Chi lo ha non lo aspetti. Se avete perso del tempo a leggere e/o commentare questo post vuol dire che avevate proprio tempo da perdere… tutto tempo sprecato.

Windows Vista doesn’t suck (so much)

@ Domenica 18 Novembre 2007 @ 23:50

BSODHo avuto un po’ di problemi con il recente sistema operativo dello zio Bill, sistema che pensavo di rimuovere rapidamente… Ma grazie al provvido intervento che operò quel sacramento del Tarchiapone gli immancabili BSOD che mi si presentavano di continuo (anche dopo aver corretto la connessione del cavo IDE) sono spariti. Invero la mia era una posizione ideologica a priori, nei confronti del nuovo sistema operativo Microsoft, come al solito: la soluzione era semplice. Avviando il programma di diagnostica suggerito da Daniele, infatti, il sistema mi ha semplicemente suggerito di provvedere agli aggiornamenti di Windows e anche (suggerimento meno immediato) di aggiornare i driver della nuova scheda video Nvidia. La pedissequa esecuzione di cotali procedure mi ha consentito di risolvere il problema in maniera definitiva.

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One Laptop Per Child

@ Lunedì 12 Novembre 2007 @ 14:31

One Laptop Per ChildDevo a Aldo e Rosaria la segnalazione dell’iniziativa One Laptop Per Child che vede, fra i suoi fautori, il celebre professore del MediaLab del MIT Nicholas Negroponte.
L’iniziativa riguarda, principalmente, un progetto per un computer portatile a basso costo da distribuire (idealmente) a ogni bambino nel mondo per colmare il digital divide e fornire così l’accesso alla conoscenza e all’istruzione tramite le moderne tecnologie.
La One Laptop Per Child è un’organizzazione no-profit il cui chairman è proprio Negroponte.
Nell’ambito del progetto oggi parte l’iniziativa Give One Get One tramite la quale sarà possibile, con 399 dollari, acquistare uno di questi computer (XO-1) e contemporaneamente donarne uno ad un bambino in uno dei paesi designati (che comunque non sono riuscito bene a capire quali siano, perché non è chiaro sul sito, nemmeno nelle FAQ o nella sezione termini e condizioni). L’iniziativa scade il 26 novembre, ma comunque è possibile farsi spedire il proprio esemplare solo negli Stati Uniti, Canada, Porto Rico, Guam e Isole Vergini.

Il computer è progettato per essere molto resistente e sembra essere veramente fantastico. La recensione che ho trovato, fatta da un ragazzino di 12 anni, è entusiastica; ciò nonostante, egli segnala una problematica lentezza del computer e il fatto che il sistema non mostra lo stato di carica della batteria (che pare essere piuttosto veloce a esaurirsi) con conseguente alto rischio di perdita dei dati.

Ilma e Ilsa

@ Venerdì 9 Novembre 2007 @ 14:24

Ilsa e IlmaDue classici del cinema…

Il primo (autoprodotto) mi è stato donato da AleSil® in occasione del mio recente compleanno, il secondo (in lingua originale, ma con i sottotitoli in finlandese) da Raffa, dopo che gli ebbi segnalato dell’esistenza di questa perla del cinema di cui avevo scoperto l’esistenza sul blog di Giuvi

Ecco un estratto da questo articolo:

…i termini chiave del dibattito sulla comparabilità tra i Lager nazisti e i Gulag sovietici erano stati posti dalla prosperosissima attrice americana Dyanne Thorne.

Dopo aver vestito i (succinti) panni dell’aguzzina hitleriana a capo di un Lager femminile nel film che ha inaugurato il filone della Nazi-Sexploitation, Ilsa la belva delle SS (1975), la Thorne si ripropose nella veste (altrettanto succinta, ma a temperature decisamente più basse) della direttrice di un Gulag sovietico, in Ilsa la tigre della Siberia (1977). Nel primo film castrava i suoi amanti-prigionieri al termine di notti piuttosto focose; nel secondo, dava in pasto i medesimi prigionieri a una tigre perfino più famelica di lei.

Per il resto, stessi stivaloni, stessi frustini, stesso strabordante davanzale: con buona pace di Nolte e della sua tortuosa teoria su Hitler che avrebbe imitato il terrore bolscevico per giocare d’anticipo su una fumosa minaccia asiatica, l’equiparazione tra Auschwitz e la Kolyma era stata posta da Ilsa in termini assai persuasivi.

Registrare lo streaming (gratis… e usando Windows)

@ Mercoledì 7 Novembre 2007 @ 22:37

Puoi portartela dietro, la radioDa tempo la RAI offre molti dei suoi contenuti on line. Oltre alla RAI, lo fanno molte altre radio (e televisioni). Con il diffondersi dei podcast, anche la RAI ha cominciato a distribuire i contenuti più recenti in formato XML + MP3, con l’evidente vantaggio di una miglior qualità e portabilità delle trasmissioni. Per dirla in parole povere, con il sistema attualmente adottato, è possibile portarsi dietro le puntate del programma sul proprio lettore MP3. Ma la RAI, così come ad esempio Radio 24, offre in podcast MP3 solamente le puntate più recenti dei propri programmi. Le puntate di archivio invece sono fornite in formato Real Audio o Windows Media Audio o Video.
Il problema è che tali formati non sono immediatamente scaricabili, dato che vengono solitamente distributi tramite protocollo RTSP o MMS. La qualità spesso è peggiore, ma, cosa assai più scomoda, i file così distribuiti non sono supportati dai più comuni lettori MP3 (nemmeno dal fiammante firmware aperto RockBox!)
Questo problema ricordo era già sentito molto tempo fa, quando, nell’ormai lontano 2000, il Raffa si guardava i videoclip in Finlandia in formato RealVideo.
Nel caso di Linux comunque la soluzione per la conversione è piuttosto semplice: si basa principalmente sull’utilizzo di mplayer per registrare lo streaming.
Ne parla Edo qua in italiano, a proposito della registrazione dei flussi video di RaiClick, e ne parla questo simpatico blogger inglese per la registrazione delle puntate di alcuni programmi della BBC.
Dal momento che passo gran parte delle mie giornate in ufficio con un computer che ha Windows XP a bordo, cercavo una soluzione che mi consentisse di utilizzare la mia macchina di lavoro per compiere le stesse operazioni.
Dopo una lunga ricerca, il cui esito inevitabilmente mi conduceva verso soluzioni commerciali, sono approdato a questa pagina, e al mirobolante SUPER, un software piuttosto pesante, ma alquanto potente, che fornisce sostanzialmente la versione Windows di molti degli strumenti per il multimedia già molto popolari in Linux (ad esempio mplayer), e un’interfaccia di gestione.

Strade del cacchio

@ Mercoledì 7 Novembre 2007 @ 14:55

Calle de la fava

Installazione Debian netinst e V-Box Sagem Parla.it

@ Domenica 4 Novembre 2007 @ 22:48

Sul nuovo computer, sul mio vecchio disco EIDE da 200GB, ho voluto iniziare installando Debian Etch, col cd netinst, formattando /root, /usr e /var e lasciando buono tutto il resto, ovvero in sostanza la mia home directory.

L’installazione procede bene fino al momento di configurare apt.
L’update della lista dei pacchetti si pianta in connessione. Attivo una console, uccido il processo di apt, tento altri mirror. Stessa storia.
Penso di non essere connesso a internet. Provo da una console a tirare giù con wget qualche pagina web, tipo la home page di google. Funziona.
Provo a tirare giù, sempre con wget, la home page di qualche mirror.
Funziona.

Ok, decido di procedere lo stesso con l’installazione, installo grub, la macchina riparte perfettamente. Con vim edito /etc/apt/sources.list, e procedo all’update. Nulla, le connessioni vanno in timeout. Provo
altri mirror… nulla, stesso esito. In qualche caso il trasferimento comincia e poi va in stallo.
Provo con wget a tirare giù qualche pagina, anche le home page degli stessi mirror. Il comportamento è casuale. A volte va, a volte non va.
Provo google e altri siti: wget tira giù tutto perfettamente.
Allibisco! eh?? Immagino sia un problema di apt. Provo a verificare il CD, e mi dice che è ok. Il mistero si infittisce.

Dopo ardua ricerca in rete, richieste sulla mailing list Debian Italian e al mio personal guru, riesco a trovare la soluzione:

» Ubuntu Feisty: problemi di rete (per colpe altrui…)
» Bug #89160 in linux-source-2.6.20 (Ubuntu)

Il problema del malfunzionamento di apt era dovuto al mio router ADSL del menga: il V-box Sagem di parla.it che viene messo in difficoltà dalla TCP window scale option dei kernel più recenti.

La soluzione è disabilitare il TCP window scaling:

echo “net.ipv4.tcp_window_scaling = 0″ >> /etc/sysctl.conf
sysctl -p

e poi tutto funziona come si deve.

In fase di installazione di Debian questo purtroppo non si può fare. Per cui, per ovviare al problema, è necessario:

  1. Bloccare apt in fase iniziale di installazione, attivando una console e uccidendo il processo apt
  2. Proseguire con l’installazione con la configurazione di LILO o di GRUB
  3. Una volta riavviato il sistema, applicare i comandi summenzionati per disabilitare il TCP window scaling

Collegare cavi EIDE al contrario non è una buona idea

@ Giovedì 1 Novembre 2007 @ 14:52

Ho recentemente acquistato un nuovo computer grazie ad una vantaggiosa offerta dei negozi Expert. Si tratta dell’HP Pavilion a6126.it fornito in bundle con un monitor LCD 19″ (marcato anch’esso HP) e una multifunzione HP (che non essendomi di alcuna utilità, in quanto già in possesso di un’ottima multifunzione Canon, ho già rivenduto su eBay).
Grazie all’acquisto del nuovo computer ho potuto fornire Nico di un PC “nuovo fiammante“, unendo pezzi funzionanti del suo vecchio computer guasto ai pezzi della mia vecchia macchina che non mi interessavano, tra cui case, alimentatore, scheda madre e RAM.
Tra quelli che invece volevo riutilizzare nel nuovo acquisto c’erano la vecchia gloriosa Matrox G400 AGP, un hard disk IDE da 200 GB e un masterizzatore DVD IDE. Non ho potuto recuperare la scheda video a causa della mancanza di un controller AGP sulla nuova motherboard, anche se inizialmente ero convinto fosse presente, ma si trattava di una porta PCI Express. Riguardo ai dischi, inizialmente ho avuto qualche perplessità, visto che i computer più recenti montano tutti hard disk e controller SATA. Fortunatamente la scheda madre del Pavillon è fornita di un controller PATA (=IDE). Mancando però materialmente lo spazio per il cavo IDE a 80 fili (che ho scoperto non poter essere più lungo di 46 centimetri a causa di specifiche limitazioni tecniche, pena una riduzione della velocità di trasferimento dei dati) ho immaginato, nella mia ingenuità, di poter tranquillamente scambiare i connettori del cavo a mio piacimento, sì da poter connettere il masterizzatore al connettore “colorato” e scendere giù a cascata verso il disco rigido e la scheda madre.
L’idea si è rivelata pessima, ovviamente, ma l’iniziale funzionamento del sistema in queste condizioni non mi faceva sospettare che questa configurazione fosse tanto sconsigliabile.
Il nuovo computer è fornito di Windows Vista Home Basic, il quale probabilmente rimarrà presto solo un ricordo, ma di cui d’altronde ho pagato la licenza. Avviando il sistema operativo di Microsoft, nella configurazione hardware appena descritta, al semplice inserimento di un DVD vedevo comparire una bella schermata blu e il computer si riavviava. Nessun problema invece coi normali CD. Ovviamente ho subito accusato Windows di essere responsabile di tale instabilità.

Quando finalmente ho installato Linux mi sono reso conto che c’era qualcosa che non andava. Finalmente ho cominciato a vedere dei chiari segni di intolleranza del sistema operativo nei confronti di tale disposizione del cavo: dopo una serie di tentativi non andati a buon fine che ritardavano di gran lunga l’avvio del sistema (addirittura in fase di accensione del PC, prima del caricamento del MBR), Linux decideva di usare i dischi PATA (o IDE) alla velocità più bassa possibile.
Nella mia profonda ignoranza ho capito che la disposizione dei connettori del cavo EIDE non era così arbitraria solo grazie ai messaggi di log di Linux.
Ho dovuto fare i salti mortali (e impiegare un’intera serata) per smontare praticamente ogni pezzo del PC, alimentatore compreso, in modo tale da trovare una sistemazione dell’hardware che permettesse il passaggio dei cavi in maniera adeguata.
Una pagina web su Hardware Upgrade mi ha dato lume completo sulla faccenda: in particolar modo le voci “Come si collega il cavo alla scheda madre?” e “Cosa succede se collego il cavo a rovescio?“. Credo che tutto si possa riassumere nel suggerimento finale “Al di là dei colori o delle etichette, la regola generale è questa: il connettore più distante da quello intermedio deve essere collegato alla scheda madre, gli altri due alle periferiche