Liferea gets the job done
Liferea è l’abbreviazione di Linux Feed Reader ed è, a mio parere, il miglior feed reader per Linux, se non addirittura il miglior feed reader gratuito in assoluto.
Questi programmi sono ancora poco diffusi e poco noti, e Liferea, che non può certo essere considerato privo di pecche, è comunque quello più ricco di promesse in ambito open source.
Piace sicuramente a chi usa Gnome (per gli amanti della shell non si può fare a meno di suggerire lo splendido raggle). Fino a poco tempo fa usavo lo Straw, un feed reader per Gnome scritto in Python. Ma l’ultima versione di Straw è un po’ troppo ficosa a proposito del charset encoding dei feed, al punto da non farteli leggere quando non gli piacciono.
Anche Liferea è abbastanza ficoso riguardo alla correttezza formale dei feed, ma te li fa leggere lo stesso, benché ti avverta con una noiosa marcatura in rosso dei possibili problemi.
L’importazione di file OPML funziona bene, anche se il software si pianta. In realtà l’ho dovuto uccidere di brutto, ma quando l’ho riaperto aveva importato tutto correttamente e creato le giuste gerarchie. Quest’ultimo punto (l’organizzazione dei feed in categorie) è particolarmente ben realizzato in Liferea.
Da notare anche l’ottimo aspetto (carina la caratteristica di associare i feed ai favicon dei siti) e la ricchezza di impostazioni personalizzabili per ciascun feed, che offrono la programmazione dell’aggiornamento, l’impostazione della cache, il filtraggio tramite programmi esterni, e così via.
Di recente è uscita la versione 0.5.1 che non vedo l’ora di provare, perché si dice che apporti molte caratteristiche interessanti (ormai aspetto il pacchetto Debian).
Venerdì 2 Luglio 2004 @ 17:53
ma questo post e’ generato col poligen?
Martedì 6 Luglio 2004 @ 17:04
il pacchetto debian per testing esiste.
Martedì 6 Luglio 2004 @ 17:06
capisco ora che la versione non e’ quella che vorresti
Martedì 25 Gennaio 2005 @ 23:09
Si dice _la_ shell?
Non sono un nativo, e quindi ovviamente non so come si assegnano i generi alle parole straniere, pero’ perche’ si chiama la shell _la_ ed il feed reader _il_…
Solo una domanda di curiosita’, ovviamente…
Martedì 25 Gennaio 2005 @ 23:26
Mmm… interessante. Lo shell sarebbe andato bene lo stesso (non a caso si va a fare benzina allo Shell).
Penso che però il genere di molte parole straniere sia legato al genere dell’equivalente italiano. Non è una regola per cui possono esistere opinioni diverse. Soprattutto quando non esiste una chiara traduzione italiana (tipo shell e feed).
Quelli più comuni che mi vengono in mente (più che altro li prendo dal sito del Mau):
il feed reader (lettore di feed)
il computer (calcolatore)
la e-mail (lettera elettronica)
il mouse (topo)
lo screen (schermo)
il link (collegamento)
le FAQ (domande ricorrenti)
il desktop (la scrivania… aah, eccezione!!! forse deriva da “il desk”=banco, bancone)
le keywords (parole chiave)
la webcam (telecamera)
ecc. ecc.
Martedì 25 Gennaio 2005 @ 23:37
Boh? Domanda assolutamente interessante ma di difficile e perigliosa risposta. Non so se esista e quale sia eventualmente la regola corretta da adottare con un linguaggio così tecnico, nel quale dubito che si possa nemmeno parlare di barbarismi in senso linguistico.
In termini più spicci il genere è ereditato, direi, dal genere del termine tradotto.
Nella fattispecie shell significa conchiglia (in senso figurato, ovviamente, ma credo che l’etimologia sia proprio quella zoologica, dato che avvolge il kernel, il nucleo), sostantivo femminile in italiano, mentre il feed reader è un lettore, e pertanto il suo genere in italiano è maschile.
Ora, sinceramente, non so nemmeno quale sia il genere di questi termini in lingua originale, e a dir la verità potrebbe essere anche neutro, dato che in inglese esiste ancora. D’altra parte non è nemmeno facile capirlo dai testi, visto che gli aggettivi sono invariabili sia in genere che in numero.
Martedì 25 Gennaio 2005 @ 23:38
Argh, il commento del Cippa m’era sfuggito.
Martedì 25 Gennaio 2005 @ 23:44
Poi perché si dice la Lazio per la squadra calcistica, mentre la regione è il Lazio? E il Milan? Eppure Milano (in quanto città) è femminile.
Sì, sì, lo so, c’è la faccenda del club (maschile) e dell’associazione (femminile). Entrambi peraltro calcistici. E qui casca l’asino perché al plurale diventano tutti maschili. Strano perché son squadre.
Ma ad un ginocchio e alle ginocchia ci avete mai pensato? Un osso, le ossa. Un orecchio, le orecchie, un ciglio, le ciglia, un braccio, le braccia, un osso, le ossa, un occhio, le occhia, un mano, le mane… ah no, me lo son lasciato prendere (il mano).
Ma che è tutta roba (perlopiù anatomica) che in latino era di genere neutro che ha fatto questa brutta fine di cambio di genere al plurale?
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 00:02
Scusate, dopo questo la pianto e vo a letto:
La shell (almeno la bash), in inglese è neutra, ma in italiano è femminile. Da man bash:
mentre se si legge la traduzione italiana della Guida avanzata di scripting bash ci si accorge che è terribilmente femmina.
E comunque io se faccio benzina da Shell la faccio alla Shell (lo dice anche la reclame).
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 09:08
Un osso -> le ossa (se umane)
Un osso -> gli ossi (se inumani)
Conosco qualcuno che dice anche _la_ file invece di _il_ file.
mistero dei generi…
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 09:18
la file?
Ora, sulla shell si può discutere, ma il file non c’è dubbio, quello è un barbarismo entrato a pieno titolo nella lingua italiana, di genere maschile, e invariante.
Comunque gli orecchi son del conigliolo (con le ulive), le orecchie[tte] invece son buone ai broccoli, se ben ricordi.
Ci son poi cose che cambiando genere cambiano totalmente significato, tipo il palo e la pala, il razzo e la razza, il tasso e la tassa, il fico e… ops. A proposito, altro fatto singolare: gli alberi da frutto sono quasi sempre maschili e i frutti femminili: il melo fa le mele, il pero fa le pero, il ciliegio fa le ciliege, ma il fico fa eccezione, anzi, eccezionali frutti, a Napoli in particolar modo.
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 09:28
Altra curiosità sui benzinai, l’informatica e i generi: si fa benzina alla IP, eppure l’IP è un protocollo, quindi è maschile.
Basta, devo lavorare.
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 11:55
Qual più bella contraddizione grammaticale di far benzina alla Esso
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:00
Riguardo allo Shell, penso lì ci sia una distorsione vernacolare pistoiese. Ricordo che nella mia gioventù molto giovane, la gente (allora già adulta) oltre ad andar a far benzina allo Shell, pretendeva addirittura di andar a far la spesa al Coop (allora vo al Còppe, via. Ci si vede dopo).
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:03
Fantastico, e poi, per continuare sull’analogia informatica, Esso, viene da S.O., Standar Oil, ovvero Sistema Operativo. Però in inglese suona O.S..
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:16
E giustamente il sistema operativo è l’O.S.
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:16
che poi sarebbe unA cooperativa, anche se adesso la IANA ha varato il dot coop, un nuovo top level domain. Però al Coop o alla Coop non si fa la benzina.
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:16
Urca ho fatto bordello! Apua Mau!
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:17
O che casino succede?
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:18
Ho fatto bordello con il blockquote (”il”, mentre “una quote”)
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 12:27
stai forse alludendo di far benzina alla Q8?
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 13:10
No, questo è troppo. Mi rifiuto di proseguire la conversazione. Evviva gli ossi bisessuali e che ognuno usi il sesso che vuole. Fu mentre i bizantini si accapigliavano su quello degli angeli che arrivarono i Turchi (disse Indro)
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 14:13
ehi ! ma che modo! tra te e mau avete generato una paginata di commenti e per te e’ troppo il mio misero commento?
Finta incazzatura.
Mercoledì 26 Gennaio 2005 @ 14:19
È vero, ammettiamolo. Ci siamo un po’ tutti lasciati prendere la manica (o la mano) con questi ragionamenti, raggiungendo ottime bassezze (tipo “stai forse alludendo di far benzina alla Q8?”, così ho infamato anche il Mau). Mi sa che ho bevuto troppo caffè, oggi