Cianno ridato er Polygen
Sabato 8 Novembre 2003 @ 15:00 Il sito del Polygen ha ripreso (anche se solo parzialmente) a funzionare.
Il sito del Polygen ha ripreso (anche se solo parzialmente) a funzionare.
Il sito del Polygen, il fantastico programma by Manta, che genera frasi casuali secondo una definizione grammaticale, è stato “censurato”. Da quanto si legge sul sito, sembra che l’elevato numero di accessi abbia provocato «un cataclismico crash del sistema» su cui gira il sito di Polygen. Ciò avrebbe indotto gli amministratori a prendere la drastica decisione di negare a Manta, Zeff & co. l’esecuzione del programma e, addirittura, l’accesso SSH ed FTP sul loro account.
Questa storia non deve finire qui!!
della serie… Tutto quello che avresti voluto sapere sul Tirocinio formativo e non avevi mai osato chiedere
Ieri ho concluso, se Dio vuole, la faccenda Tirocinio. La cosa è stata più complicata del previsto.
Nel Nuovo Ordinamento, il Tirocinio è obbligatorio, e sono riuscito a svolgerlo, non senza qualche difficoltà iniziale, nell’azienda dove lavoro.
Ufficialmente ho concluso l’attività di tirocinio il 29 di ottobre. Martedì 28 mi sono così recato nell’ufficio che aveva avviato la mia pratica, l’Ufficio Strutture Didattiche, per capire cosa dovesse esser fatto per convalidare i 4 crediti didattici legati al tirocinio. Sono stato ovviamente dirottato in Segreteria della Presidenza.
Oltre ai 5 documenti (relazione finale, attestato, 3 moduli di valutazione) disponibili per il download sul sito dell’università, sono venuto a sapere che avrei dovuto anche far compilare una sorta di verbale di esame dal Presidente di Corso di Laurea. Questo documento serve alla Segreteria Studenti per certificare effettivamente che l’attività sia stata svolta. All’Ufficio Strutture Didattiche e in Segretria della Presidenza mi hanno fatto sapere che i verbali in questione avrebbe dovuto averli con sé proprio il Presidente di Corso di Laurea.
Così ho compilato e fatto compilare ai miei tutor (datore di lavoro e professore) i 5 moduli e ieri sono andato dal Presidente a chiedere che venisse compilato questo verbale. Lui ovviamente è caduto dalle nuvole, ignorando completamente l’esistenza di questo verbale. Così son tornato in Segretaria della Presidenza e da lì, con l’impiegata, gentilissima, in Segreteria Studenti. Si è scoperto così che nessuno sapeva precisamente cosa dovesse esser fatto di questi 5 moduli e di questo fantomatico verbale. Alla fine il verbale è saltato fuori, così, dopo una telefonata da parte della Segreteria al Presidente di Corso di Laurea, sono potuto tornare da lui con il pacco dei verbali a farmi certificare l’avvenuto tirocinio. Quindi ho riportato tutta la documentazione in Segreteria della Presidenza, e finalmente ho concluso… anf anf!
burocratia nostra ducet
Credo che il mio post sulla masterizzazione dei DVD sia stato male interpretato, almeno da Lorenzo: non volevo certo rinnegare la mia fede nel pinguino.
Per ripondere a Lorenzo che ha criticato, giustamente, alcune scelte, be’, molti sono i motivi per cui a Windows™ è stato preferito Linux™ sulla macchina PDC in azienda:
ma probabilmente ce ne sono altri…
Per quanto riguarda lo “pseudo-dominio”, ammetto che ci sono stati dei problemi e che alcuni permangono tutt’ora, ma comunque funziona. Basta configurare le cose a modo. Non è uno pseudo-dominio, è un dominio… ma sicuramente su questo ne sa molto di più Lorex.
Per quanto riguarda i backup, fino a che non abbiamo messo il DVD le cose filavano lisce come l’olio, e con il nastro continuano a funzionare perfettamente. Il tar è efficace. La lentezza del nastro non dipende certo dal sistema operativo.
Per quanto riguarda il DVD ci sono stati dei problemi, ma non hanno riguardato l’upgrade dell’hardware. Certo, ho dovuto ricompilare il kernel, ma questo non è stato certo un problema, e difatti non ne ho fatto cenno nel mio post. Il vero problema è stato solo la scrittura del DVD e l’ incompatibilità del firmware del dispositivo con certi supporti. Questa incompatibilità sarebbe rimasta tale e quale con Windows. Il vero problema della masterizzazione dei DVD con linux è e rimane per adesso, il software per la masterizzazione.
Be’, credo che alla fine ognuno rimarrà delle proprie idee. Comunque questi confronti sono stimolanti.
Per quanto mi riguarda, ormai lo zio Yurix mi ha trasformato in un debianista incappuciato, e nessuno potrà convicermi a tornare indietro (ormai ho potato Windows definitivamete dal mio PC).
Mi sa che lo zio Yurix lo conosceva già…
Ecco Ethereal: un programma veramente utile per capire cosa succede sulla rete e come sono fatti i protocolli.
Qualche tempo fa, cercando qualcosa di simile, mi ero imbattuto in CommView, un ottimo programma per Windows, in grado di
“catturare” i pacchetti dalla vostra scheda di rete e di analizzarne il contenuto. Tale programma però aveva una lunga serie di difetti: disponibile solo per piattaforma Windows, rilasciato con licenza commerciale e scarso supporto per i protocolli applicativi.
Il mondo Unix ha sempre avuto una serie di strumenti di controllo e di reverse engineering analoghi, ma di difficile utilizzo.
Ethereal, che nasce da un progetto OpenSource, è sviluppato da una folta comunità di persone, viene rilasciato con licenza GPL ed è fornito di un’interfaccia grafica estremamente pratica e facile da usare.
Il programma è disponibile anche per Windows, ma prima occorre scaricare ed installare WinPcap, un tool necessario a effettuare la cattura dei pacchetti su Windows.
Ethereal consente di effettuare la cattura in promiscuous mode, consente di impostare una bella serie di filtri sulla cattura e/o sulla visualizzazione e, come CommView, consente di analizzare pacchetto per pacchetto, evidenziando le varie intestazioni che ogni protocollo (Ethernet, IP, TCP, etc.) inserisce nel pacchetto. Ha inoltre un vasto supporto per protocolli applicativi e non (SMB, HTTP, SSH SMTP, MySQL, ARP e chi più ne ha ne metta). C’è persino il supporto per il protocollo di QUAKE. Una funzione molto utile è quella che consente di ricostruire lo stream di una connessione TCP. Il traffico delle due applicazioni che dialogano sulla connessione viene visualizzato in un’unica finestra ed evidenziato con colori diversi.
Per tutti gli amici debianisti: apt-get install ethereal
E ce l’abbiamo fatta!
Ieri ho raccontato di quanto fosse stato difficile e di quanti problemi avessimo incontrato a fare i primi tentativi. Oggi ci siamo riusciti (a fare le cose sul serio). Il contributo fondamentale è stato l’utlizzo di supporti vergini LG di prezzo un po’ più alto dei Quixo. Supporti che, evidentemente, sono risultati graditi al firmware del nostro masterizzatore. Inoltre abbiamo utilizzato correttamente la chiave per cdrecord-prodvd. Il prossimo passo sarà quello di scoprire se esistono progetti open source per poter masterizzare senza costi di licenze di utilizzo del software, o chiedere al buon Jörg quanti euri vuole per rilasciare una chiave buona per scopi aziendali.
Quentin Tarantino fuma parecchio peso e mi piacerebbe proprio sapere cosa per poterlo mettere anch’io nella pipa.
Quell’uomo è pazzo. Oppure è un genio, ma in tal caso rischia l’incomprensione di molti. Almeno la mia e dei miei
due compagni di sventura con i quali sono andato a vedere “il quarto film” di un disturbato mentale, ieri sera.
Da quando ne avevo sentito parlare Kill Bill aveva subito suscitato il mio interesse ed ero andato sul sito, mi ero scaricato
trailer e foto. Avevo visto tutte le splendide animazioni in Flash™. A Dani era piaciuto.
Ero veramente impaziente di vederlo. Ieri sera: la delusione.
Non ho capito se si tratta di un fumettone, di uno splatter, di un esperimento. Insomma, m’ha fatto un po’ cacare.
M’è parsa una grossa cazzata.
In certi punti ho riso, in certi altri m’ha fatto impressione. A momenti due palle così!! Non se ne poteva più di Hattori Hanzo o come ca@@o si chiama!
Ma la cosa più grave è che, in linea con l’ultima moda hollywoodiana, anche questo Kill Bill non finisce, ma devi (dovresti) sorbirtene un altro a febbraio, per sapere come va a finire.
Insomma… ma poi scusate, ma il sangue spruzza davvero a quella maniera quando ti tagliano un arto, o la testa, di netto? Ma per quanto tempo pu? spruzzare?Ieri sera ci eravamo messi a fare i conti. Ma poi mi sono reso che abbiamo sbagliato tutto. La pressione atmosferica media sul pianeta Terra, a una quota accettabile (qualche metro s.l.m.) è di 760 mmHg. Ora la pressione sanguigna di una persona sana adulta in situazione normale varia tra gli 80 e i 120 mmHg. Ieri sera abbiamo fatto la differenza, sbagliando, invece mi sa che la pressione sanguigna comprenda già la pressione atmosferica. Altrimenti imploderemmo, no? Ecco, allora, mettiamo che in un combattimento acerrimo a suon di katana la pressione ti salga a 200 mmHg. Quando ti tagliano un braccio di netto i tuoi vasi sanguigni si trovano improvvisamente all’aria e il sangue spruzza fuori bel bello a 200mmHg. Il plasma, che è costituito dal 90% di acqua, costituisce il 55-60% del volume del sangue; non credo che il sangue possa essere molto più denso dell’acqua. Ammettiamo che sia una volta e mezzo più denso dell’acqua. Per equilibrare 200 mmHg ci vogliono 200*13,6/1,5 = 1813,3 mm di sangue. Quasi due metri! Un bello spruzzo! Comunque in un corpo adulto di essere umano non è che ci siano normalmente più di 5 o 6 litri di sangue (6 sono parecchi): quanto tempo può durare uno spruzzo di sangue di 2 metri da un arto reciso di netto?
Comunque il sito di Kill Bill è meglio del film. Complimenti a chi l’ha fatto perché mi ha convinto ad andare a vedere ’sto coso.
È di ieri la notizia che il sito della Casa Bianca
impedirebbe, tramite l’uso del file robots.txt, l’indicizzazione sui motori di ricerca di molti contenuti riguardanti l’Iraq.
Andando a sbirciare un po’ nel file incriminato e verificando le URL escluse dall’indicizzazione, mi sono accorto che questi contenuti
sul sito della Casa Bianca non ci sono più. Sono tutti Error 404, File Not found. Non capisco, il webmaster vuole impedire l’indicizzazione dei contenuti perchè si tratta di materiale obsoleto rimosso dal sito? Perchè questo materiale sarebbe obsoleto? Mah? Mi pare strano che si tratti di un atto di censura, sarebbe davvero ridicolo, eppure…
Se questi signori credono che basti rimuovere i contenuti dal sito e un file robots.txt a impedire agli utenti di Internet di rendersi conto delle cazzate che hanno fatto e che continuano a fare, sono ben degni compagni di merende dei nostri governanti.
Spero solo che… ma cosa vuoi sperare?
Magari qualcuno che conosco sta già masterizzando DVD a tutto spiano con il suo Nero Burning ROM.
Ma qualcuno di voi ha provato l’inebriante esperienza di masterizzare i DVD con Linux?
Be’, nell’azienda dove lavoro, ci abbiamo provato. Certo non ci aspettavamo che fosse una passeggiata… Ma neanche pensavamo che ci saremmo dovuti imbattere in mille difficoltà.
Abbiamo comprato il masterizzatore DVD (NEC DVD recorder IDE ND-1300 bulk) nell’ottica di fare i backup. Già facciamo i backup con il DAT, con i nastri, per intendersi, ma fare anche un bel paio di DVD alla settimana ci avrebbe messo a disposizione un mezzo più veloce per il ripristino dei dati. Il nastro, con il tar, è lentissimo (però funziona). La macchina che usiamo per fare i backup è un bel server Linux biprocessore con una pila di dischi SCA in RAID, che fa da PDC sulla LAN aziendale e monta via SMBFS i dischi delle macchine di cui deve esser fatto il backup.
Eravamo convinti che il cdrecord di Jörg Schilling avrebbe funzionato alla perfezione. Be’, a dire il vero funziona alla perfezione, ma il problema è che masterizza solo i CD. Niente DVD. Per masterizzare i DVD ci vuole il cdrecord-ProDVD, di cui sono disponibili solo i binari, e che non viene rilasciato con licenza free. Può essere utilizzato gratuitamente solo da associazioni no-profit. Per la verità, a partire dal 9 marzo 2002, può essere utilizzato anche da privati per uso non commerciale. Tra l’altro il problema è che non si riesce a capire quanto costi l’acquisto di una licenza regolare per l’uso in azienda. La versione liberamente scaricabile consente di effettuare solo le prove (modalità dummy) o DVD da 1GB di dati al massimo. Ma questo è solo uno dei problemi che abbiamo avuto.
Un altro problema è stato quello di non poter effettuare i dischi in modalità Joliet (l’estensione ai file system ISO 9660 che consente a Windows di visualizzare correttamente i nomi lunghi dei file sui CD e DVD) per colpa di percorsi assoluti troppo lunghi e troppo simili in certi file. In particolare il problema è causato dai salvataggi delle pagine web complete da parte di Internet Explorer.
Quando vuoi salvare una pagina web, Internet Explorer ti chiede se vuoi salvarla completa. In pratica vengono salvati, oltre al codice HTML, anche le immagini e gli elementi multimediali necessari alla corretta visualizzazione della pagina. Il problema è che viene creato un file HTML con il nome dato dal titolo della pagina e una cartella, con lo stesso nome, contenente gli altri elementi. Creare un file system ISO 9660 con estensione Joliet su percorsi lunghi con questa somiglianza di nomi (file e cartella) è impossibile. Forse la creazione dei file TRANS.TBL e l’uso dell’estensione Rock Ridge ci aiuterà a risolvere questo problema.
Ma il problema vero deve ancora venire: l’incompatibilità tra il firmware e i supporti vergini. Daniele mi aveva accennato qualcosa, ma non gli avevo dato molto peso. INVECE È UN CASINO!! Avevamo comprato ben 50 DVD vergini della Quixo a basso costo (99 €). E ci siamo trovati con un pugno di mosche. Praticamente il masterizzatore si rifiuta di masterizzare su questi media. Non perché cotali media siano incopatibili: sono DVD-R e il nostro masterizzatore dovrebbe scrivere sui DVD-R, DVD+R e sui rispettivi RW. Abbiamo scoperto, e ancora non ne comprendo il motivo, che all’interno del firmware del masterizzatore c’è l’elenco dei supporti vergini accreditati. Abbiamo provato a fare l’upgrade del firmware (cosa non semplice sotto Linux, vi potete immaginare, dato che le case produttrici rilasciano solo software per Windows per fare questi upgrade, o al più, per DOS). Niente da fare. Ci siamo così imbattuti nella pagina di Herrie, un tipo incredibile che fa hacking del firmware per il NEC in maniera da poter scrivere su altri supporti vergini oltre a quelli accreditati dalla casa produttrice. Niente da fare anche qui, per il momento.
Be’, alla fine di questa vicenda, resta il fatto che per ora non siamo ancora riusciti a masterizzare un DVD. Mi sfugge il motivo di legare i supporti vergini al firmware dei masterizzatori. È una faccenda di soldi? I produttori di masterizzatori si alleano con i produttori di supporti vergini? Qual è il motivo? Voi lo sapete?
Il testo che segue non è mio, ma è molto interessante e volentieri lo pubblico.
L’ho copiato pari pari da www.intrage.it
Qui trovate qualcosa di più:http://www.collinelli.net/antispam/as0010.htm »
Per difendersi dallo SPAM: SpamAssassin (lo usiamo a casa e in ufficio, ma attenzione: non è un software per il client di posta elettronica, ma per il server).
La prima e-mail spammatoria risale al 3 maggio 1978, quando Gary Thuerk, venditore della DEC (calibro dell’informatica di allora, oggi assorbito da HP) inviò a tutti gli utenti di Arpanet, la rete da cui è nata Internet, un invito a partecipare alla presentazione del nuovo computer della sua azienda scatenando le proteste degli utenti. Il termine “spam” fu coniato solo il 31 marzo 1993, quando il moderatore di un newsgroup, Richard Depew, pubblicò duecento messaggi di fila per un difetto del software che stava sperimentando. Perché “spam”?
Spam è un noto marchio registrato negli Usa dalla Hormel Foods Corporation. È una carne in scatola simile alla nostra Simmenthal o Montana. Ma cosa c’entra la carne in scatola con le mail?
La spiegazione viene da una scenetta della esilarante serie televisiva inglese “Monty Python” del 1972, dove un uomo e sua moglie vanno a pranzo in un bar dove c’è ad un tavolo un gruppo di vichinghi con tanto di elmo. Non appena la cameriera arriva a prendere le ordinazioni, i vichinghi iniziano a cantare: “Spam spam spam…” in modo così ossessivo e chiassoso che i due non riescono neanche a capire quali pietanze siano in menù, poiché alla voce della cameriera si sovrappone la parola spam. La cliente tenta più volte e invano di chiedere qualcosa che non contenga spam, perché a ciò che chiede si frappone la voce dei vichinghi che canta spam.
È evidente che il concetto di spam, legato alla rete, evoca una comunicazione disturbata, un chiacchiericcio confuso che impedisce di parlare veramente.
Il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti e profonde implicazioni. Uno studio condotto da Mark Levitt e Robert Mahowald per conto di IDC, (divisione della International Data Group Inc) ha rivelato che nei prossimi 4 anni l’uso della posta elettronica raddoppierà da 30 a 60 miliardi di e-mail spedite al giorno, e che un terzo di questa quota, 20 miliardi al giorno, saranno messaggi non richiesti.